A Paso Yobai, in Paraguay, i contadini lottano contro l’espansione mineraria
In difesa delle terre

Fino a poco tempo fa, i rapporti erano di buon vicinato. Ma a Paso Yobai, nel Paraguay sud-orientale, i produttori tradizionali di yerba mate, alla base dell’infuso popolare in tutto il Sud America, e i cercatori d’oro sono ora in rotta di collisione. Da quando, negli anni Novanta, un minatore ecuadoriano scoprì delle pepite d’oro in un ruscello di Paso Yobai, a circa 210 chilometri a est di Asunción, le sorti della cittadina sono cambiate. La corsa al metallo prezioso sta favorendo l’espansione dell’estrazione mineraria, a danno dei coltivatori di mate e delle comunità indigene locali. I minatori «hanno distrutto tutto, i canali, le sorgenti, le paludi», ha dichiarato all’Afp Vidal Britez, presidente dell’Associazione dei produttori di yerba mate di Paso Yobai, che denuncia «l’inquinamento da pesci morti», con l’acqua che «ha cambiato colore». Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) ha lamentato che non esiste un inventario nazionale dell’inquinamento da mercurio, ma a preoccupare sono in particolare proprio i danni ambientali causati dal mercurio utilizzato per estrarre l’oro e dall’arsenico rilasciato nel processo.
L’erba mate è profondamente radicata in Paraguay, dove il popolo Guaraní ha coltivato per secoli l’albero che ne produce le foglie, ma oggi a Paso Yobai uno su sei dei suoi 30.000 abitanti vive di estrazione mineraria e attività correlate. Britez ha fatto notare che le foglie di mate sono spesso ricoperte di polvere di minerali e per questo, ha spiegato, vengono rifiutate dagli acquirenti.
Il mese scorso la tensione è esplosa tra coltivatori di mate e minatori della filiale paraguaiana di una società mineraria canadese. Non si sono registrati feriti negli scontri ma da allora piccoli gruppi di agricoltori si sono accampati intorno a Paso Yobai per impedire ai minatori di scavare altre cave o nuovi pozzi. Sempre più di frequente poi nella zona si formano file di camion che trasportano sabbia verso le piscine in cui viene lavorato l’oro. Secondo gli agricoltori ci sono più di 300 scavi intorno alla città, la maggior parte dei quali sarebbero illegali.
I circa 2.000 minatori locali guadagnano più o meno 20 dollari al giorno. «Molte famiglie sono riuscite a migliorare le loro case e a far studiare i figli all’università», ha detto alla medesima agenzia di stampa uno dei minatori, Ruben Villalba. Nel 2024, secondo il ministero delle Miniere e dell’Energia, il Paraguay ha esportato 600 kg di oro estratto principalmente a Paso Yobai, generando 260.000 dollari di royalties per le autorità di Asunción.
Intanto due università del Paese stanno studiando gli impatti delle attività minerarie. I risultati delle indagini devono ancora essere presentati ma uno dei ricercatori del progetto, l’ingegnere agrario Ruben Irala Galeano, ha anticipato che i primi dati evidenziano livelli di mercurio «allarmanti» nel quadro di «un crimine ecologico commesso a Paso Yobai». Dello stesso tenore le preoccupazioni delle comunità indigene Guaraní, che continuano a lanciare l’allarme non solo per gli abitanti e le coltivazioni ma anche per il bestiame e le falde acquifere. (giada aquilino)