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Pensare Dio da donne

 Pensare Dio da donne  DCM-005
03 maggio 2025

Adriana Valerio e Cristina Simonelli sono due teologhe, due studiose, due donne che da anni portano avanti una riflessione coraggiosa e profonda sulla fede, sulle Scritture e sulla Chiesa, con particolare attenzione alla voce femminile spesso marginalizzata nel racconto religioso tradizionale. Le loro più recenti pubblicazioni — Le radici del mondo. Eva, le donne e la Bibbia (Mondadori) di Adriana Valerio, e Cercare Dio? Nicea. Un anniversario audace (Centro Ambrosiano) e La Chiesa e i sacramenti (San Paolo) entrambi di Cristina Simonelli — sono opere diverse per impostazione e contenuti, ma accomunate da uno sguardo lucido, critico e generativo.

Adriana Valerio: tra storia e profezia

Adriana Valerio è una teologa e storica di primo piano nel panorama italiano. A lungo docente di Storia del Cristianesimo e delle Chiese presso l'Università Federico ii di Napoli, ha dedicato gran parte della sua ricerca alla storia delle donne nella Chiesa e alla rilettura dei testi biblici in chiave femminista. È tra le fondatrici del Coordinamento Teologhe italiane, fondatrice dell'Associazione femminile europea per la ricerca teologica e coordinatrice del progetto “La Bibbia e le Donne”, un'iniziativa internazionale che mira a rileggere la storia dell'interpretazione biblica attraverso la prospettiva di genere. E negli ultimi anni responsabile del progetto “Donne in dialogo nella Chiesa di Napoli”.

Tra le prime donne ammesse a frequentare la Facoltà teologica dell’Italia Meridionale, Adriana Valerio è una pioniera della riflessione teologica femminile in Italia. E con Le radici del mondo ci conduce in un viaggio nella Bibbia attraverso la figura di Eva, capostipite dell’umanità e simbolo controverso di colpa, desiderio, conoscenza e libertà.

Valerio recupera la complessità del personaggio biblico, evidenziando come la figura di Eva sia stata strumentalizzata nei secoli per giustificare la subordinazione femminile. Il titolo stesso, Le radici del mondo, suggerisce un ribaltamento di prospettiva: Eva non come origine del male, ma come matrice di vita, collegata alla terra e alla generazione.

La teologa napoletana restituisce centralità e dignità alla figura di Eva, e con lei a tutte le donne della Bibbia, troppo spesso relegate a ruoli marginali o lette con categorie maschili.

Cristina Simonelli: la sfida di Nicea

Cristina Simonelli è teologa e docente di teologia patristica, oltre che tra le voci più influenti del pensiero teologico femminile in Italia. È stata presidente del Coordinamento Teologhe Italiane, associazione che ha dato visibilità e forza collettiva a tante studiose impegnate in ambito ecclesiale e accademico.

La sua ricerca percorre la patristica e la rilettura dei padri della Chiesa in chiave contemporanea, con particolare attenzione alle questioni di genere. Nel volume Cercare Dio? Nicea. Un anniversario audace, Simonelli riflette sul Concilio di Nicea (iniziato il 20 maggio 325 d.C.), uno dei momenti fondanti della fede cristiana, di cui ricorre il 1700° anniversario.

Ma perché parlare di anniversario audace? Perché Nicea rappresenta una svolta storica in cui la ricerca di Dio si è intrecciata in modo inedito con il potere, con la dottrina, con l’esigenza di unità ecclesiale, ma anche con la necessità di dire Dio senza esaurirne il mistero. Celebrarne l’anniversario oggi significa interrogarsi non solo sul passato, ma sulla Chiesa del futuro, su come custodire la fede senza irrigidirla in formule, e su come tenere insieme verità e pluralità, autorità e profezia, dogma e libertà di pensiero. Nel libro La Chiesa e i sacramenti, Simonelli torna ancora su Nicea analizzando le coordinate storiche e dogmatiche del Credo niceno e riflettendo su chi lo professa – “La Chiesa una, santa, cattolica e apostolica” – e come lo celebra in modo sacramentale.

Riflessioni bibliche di Perroni e Zanconato

Le opere delle teologhe (alcune di loro, e proprio Valerio e Simonelli, scrivono per Donne Chiesa Mondo, come anche Marinella Perroni che è nel Comitato di direzione) non sono semplici saggi accademici e letture stimolanti: sono segni dei tempi. Sono atti di pensiero critico. Rappresentano un contributo irrinunciabile al rinnovamento della teologia e della vita ecclesiale, perché offrono parole nuove, sguardi diversi, competenze profonde. E soprattutto perché incarnano un protagonismo femminile che non chiede permessi, ma esercita una responsabilità.

Come fa anche La cattedra della Croce - Variazioni sulle ultime parole di Gesù curato da Marinella Perroni e Silvia Zanconato (Queriniana), che raccoglie una serie di riflessioni bibliche, spirituali e poetiche sulle ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce, offrendo un percorso meditativo insolito.