«Ci ha incoraggiati

di Isabella H. de Carvalho
«Papa Francesco! Papa Francesco!»: un gruppo di giovani grida il suo nome e batte le mani, nonostante non ci sia più. Un esercito colorato e senza armi ha invaso pacificamente Roma diffondendo un senso di leggerezza e gioia, in omaggio a un Pontefice che ha continuamente rivolto lo sguardo ai ragazzi, incoraggiandoli a sognare e vivere la vita a pieno, anche in un mondo che a volte sembra donare poche speranze.
Venuti da ogni dove per il Giubileo degli adolescenti svoltosi dal 25 al 27 aprile, migliaia di ragazzi hanno anche avuto modo di salutare Papa Bergoglio per l’ultima volta. «Francesco è il primo Pontefice latino-americano e ha avvicinato la gioventù alla Chiesa», ha spiegato Cristobal, 19 anni, la bandiera del Cile sulle spalle e l’entusiasmo per un Papa che l’ha aiutato a riscoprire il suo legame con la Chiesa. «Ha raggiunto anche i non credenti, era molto difficile non volergli bene perché era carismatico. Grazie Francesco», ha aggiunto.
«Ci ha invitato a non perdere mai la nostra luce e a lottare per i nostri obiettivi, perché noi siamo il futuro» ha raccontato Marta, quidicenne di Siena, occhi blu e una fascia verde del Giubileo a tenerle i capelli. Questo è quello che le rimarrà impresso di Bergoglio, oltre al fatto che «era un Papa che pensava sempre alla pace».
Per molti degli adolescenti presenti, Francesco è l’unico Pontefice conosciuto o del quale ricordano immagini apparse in televisione o sui social. Julian, 14 anni, di Torino, ha citato l’esempio di «umiltà» dato dal Papa, che «amava veramente i giovani». «Ci dava sempre una ragione per andare avanti nonostante le difficoltà», ha osservato il quindicenne Mattia. Ryland, 12 anni, è arrivato da Londra un po’ deluso perché il coro di cui fa parte non ha potuto cantare al Circo Massimo, dato che l’evento in programma per il Giubileo degli adolescenti è stato annullato. Era tuttavia contento di poter rendere omaggio al Papa defunto. Il messaggio che ricorda di più è quello della Laudato si’ a prendersi cura del mondo, perché Dio ce l’ha donato.
Ólavur, 21 anni, delle isole Faroer, nel nord dell’Oceano Atlantico, viaggiava in treno per l’Europa con amici, quando ha deciso di riorganizzare l’itinerario per partecipare alle esequie del Papa. «È un evento storico che non potevamo perdere. Valeva la pena modificare il nostro tragitto», ha precisato. Martina e Riccardo, di 23 e 19 anni, da Torino dicono: «Abbiamo partecipato alla Giornata mondiale della gioventù nel 2023 ed è stato emozionante vedere il Santo Padre da vicino».
In un mondo continuamente turbato da conflitti e tensioni, il Papa esortava i giovani ad avere speranza in un futuro migliore e ad agire per costruirlo. «So che Francesco rimarrà sempre accanto a noi in un modo o nell’altro», ha concluso la giovane. Riccardo non riusciva ancora a credere che il Pontefice che ha segnato la sua adolescenza non ci sia più. «Il suo amore e impegno per i ragazzi non è da sottovalutare. Alla Gmg ha detto che la gioia è pellegrina, non è fatta per essere tenuta ma va condivisa»: invito che i due piemontesi hanno preso alla lettera, accompagnando a Roma un gruppo del post-cresima della loro parrocchia.