· Città del Vaticano ·

Guidato dal cardinale Tagle a Santa Maria Maggiore il rosario in suffragio del Pontefice defunto

Una preghiera che dona certezza e speranza

 Una preghiera che dona certezza e speranza  QUO-095
25 aprile 2025

di Benedetta Capelli

La fotografia di Francesco, la copia della “sua” icona mariana Salus Populi Romani sul sagrato della basilica di Santa Maria Maggiore, il popolo di Dio accorso dall’estero e da diverse parti d’Italia in preghiera per lui, in una serata — quella di ieri, 24 aprile — resa umida dalla pioggia caduta nel pomeriggio. Tutto parla di Papa Francesco in questo luogo da lui scelto per il suo riposo eterno. La preghiera del rosario, introdotta dal cardinale Luis Antonio Tagle, è stata preceduta dai rintocchi delle campane della basilica che hanno sovrastato i rumori del traffico e di una vita frenetica, poi l’intonazione del canto mariano «Andrò a vederla un dì».

Il porporato filippino ha introdotto i Misteri luminosi ricordando le parole del Risorto ai discepoli, sconvolti dagli eventi della Passione: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?». Gesù — ha ricordato Tagle — «si fa conoscere, toccare, mangia con loro e continua ad aprire gli orizzonti del loro cuore attraverso la spiegazione delle Scritture per liberarli dalla paura della morte». Parole, ha aggiunto il porporato, rivolte «a ciascuno di noi per dare speranza e certezza alla nostra vita». «Il Signore è venuto per donarci la vita, quella che non avrà fine. Con questo spirito — ha concluso — preghiamo per il nostro amato Santo Padre Francesco, affidandolo alle tenere mani di Maria Santissima, Salus Populi Romani, porta del cielo».

Tanti fedeli hanno pregato all’unisono con le coroncine in mano, ciascuno con una storia diversa e bella, ognuno toccato dai gesti e dalle parole di Papa Francesco. Monika è arrivata da Vienna poco prima che venisse diffusa la notizia che il vescovo di Roma era tornato alla Casa del Padre. La giovane intendeva partecipare alla canonizzazione di Carlo Acutis, inizialmente prevista per domani, 27 aprile, ma poi sospesa per la scomparsa del Pontefice. Davanti alla Salus Populi Romani ha ricordato la rivoluzione della tenerezza di Francesco, citando un incontro avvenuto lo scorso gennaio nella basilica di San Paolo fuori le Mura, quando il Papa aveva baciato con dolcezza un bambino appena nato. Michela invece è arrivata dalla provincia di Bergamo ed è giunta a Roma per rendere omaggio a Bergoglio in San Pietro, dove è riuscita a varcare la Porta Santa e a pregare davanti al feretro del Papa. «Abbiamo atteso in fila per pochissimo tempo», ha detto. In realtà si è trattato di due lunghe ore, ma quel «pochissimo» rende bene l’affetto che il popolo di Dio ha sempre nutrito per il Papa argentino.

Tra i tanti fedeli presenti sul sagrato della basilica Liberiana, anche Teresa, arrivata da Terlizzi, Puglia. Prima che iniziasse il rosario, ha fatto benedire la sua coroncina di grani bianchi da un sacerdote seduto qualche fila più indietro. Lo ha chiesto con gentilezza e commozione. Nella sua borsa ne aveva altre e ha fatto benedire anche quelle: probabilmente, quando tornerà a casa, le distribuirà ai propri cari, in ricordo del compianto Pontefice. La recita della preghiera mariana si è conclusa con il canto del «Salve Regina» e la preghiera di affidamento alla Salus Populi Romani, la Madre pronta ad abbracciare ancora una volta Papa Francesco.