· Città del Vaticano ·

Nel segno della compassione

Le orme di Francesco

 Le orme  di Francesco  QUO-094
24 aprile 2025

di Jonathan Safran Foer

Ci sono persone che non si limitano a camminare sulla terra, ma che lasciano anche impronte che noi possiamo seguire. In un tempo in cui la teologia molto spesso diventa uno slogan o un’astrazione, in cui la velocità è apprezzata più del significato e la volontà di potenza rischia di dominare ogni aspetto della vita, Papa Francesco ha incarnato la compassione. Ha seguito il cammino dei profeti, non per preannunciare, ma per ricordare. Ci ha ricordato ciò che continuiamo a dimenticare: la bontà non è un’idea ma una pratica.

Papa Francesco ha chiesto una rivoluzione della tenerezza. Per come l’intendo io, questa rivoluzione non è legata a una particolare serie di credenze, bensì all’essere perennemente turbati. Al rischiare di aprire i propri occhi abbastanza da vedere il mondo così com’è e all’agognare ciò che deve diventare. (Poiché ognuno di noi fa parte del mondo, dobbiamo vedere anche noi stessi così come siamo). La consapevolezza non è un privilegio, ma una convocazione. Quando ci imbattiamo nell’ingiustizia o nella sofferenza, dobbiamo sentire gli echi del Sinai: Non dovrai rimanere indifferente.

Francesco non ha parlato solo ai cattolici e nemmeno solo ai cristiani. Da ebreo ho scoperto che era il leader più ispirante — e più sconvolgente — della mia vita. Ha parlato all’animo umano in un momento storico in cui siamo stati incoraggiati a credere che non abbiamo più un’anima e che quindi non abbiamo più responsabilità. Nella sua voce c’era l’eco dell’antico grido: «che cosa richiede il Signore da te, se non praticare la giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio?».

Se solo sapessimo dov’è Dio! Senza esserne consapevoli, spesso camminiamo in direzioni sbagliate (verso indicatori di successo, piaceri effimeri, sollievo dalle nostre insicurezze) o ci sentiamo smarriti all’idea di camminare, e quindi troviamo modi per distrarci dalla nostra anima. Le orme di Papa Francesco ci indicano un sentiero, non ancora compiuto, ma iniziato con coraggio. Dobbiamo diventare sufficientemente umani per seguirlo.