· Città del Vaticano ·

Oltre 20 vittime in un raid israeliano su una scuola che ospita sfollati

Gaza: da Egitto e Qatar
una nuova proposta di tregua

epa12048447 Displaced Palestinians inspect the damage to the Yaffa School following an Israeli ...
23 aprile 2025

Tel Aviv, 23. Proseguono gli sforzi diplomatici per cercare di arrivare a un nuovo cessate-il-fuoco a Gaza tra Israele e Hamas. Egitto e Qatar avrebbero formulato una proposta per una tregua di 5-7 anni, la liberazione di tutti ostaggi israeliani in cambio di un numero concordato di prigionieri palestinesi, la fine formale della guerra e il ritiro completo delle truppe israeliane.

Intanto, però, sul terreno il conflitto non si arresta. Secondo l’emittente Al Jazeera, almeno 25 persone sono state uccise oggi nella Striscia a seguito dei bombardamenti dell’Idf. Venti vittime sono state registrate nel nord dell’enclave, dove i raid si sono intensificati fin dalle prime ore del mattino. Tra gli episodi più gravi un attacco contro la scuola Jaffa a Gaza City, utilizzata come rifugio per sfollati interni. Si tratta dell’ennesimo bombardamento su una struttura scolastica trasformata in alloggio per civili, in particolare famiglie e bambini in fuga dalle violenze.

Israele non appare in questa fase intenzionato a recedere dalle proprie posizioni, spinto soprattutto dagli elementi più nazionalisti del governo. Anche ieri il ministro per la Sicurezza nazionale e leader della destra religiosa, Itamar Ben-Gvir, ospite a Mar-a-Lago, nella residenza in Florida del presidente degli Usa, Donald Trump, ha ribadito «la necessità di bombardare i depositi di cibo e aiuti umanitari nella Striscia per creare pressione militare e politica affinché i nostri ostaggi tornino a casa sani e salvi». Lo stesso Trump ha avuto un colloquio telefonico direttamente anche con il premier, Benjamin Netanyahu, dichiarando al termine che «siamo dalla stessa parte su ogni questione».

Proprio sul tema degli aiuti si sono verificate aspre tensioni nell’esecutivo israeliano, tra il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, e il capo di Stato maggiore, Eyal Zamir, reo, quest’ultimo, di non voler impegnare la responsabilità dell’esercito nella loro distribuzione. Mentre, nel campo palestinese, è durissimo l’attacco che il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha rivolto ad Hamas, colpevole di aver «fornito all’occupazione criminale pretesti per commettere i suoi crimini nella Striscia di Gaza, il più importante dei quali è la detenzione di ostaggi». «Sono io che pago il prezzo, il nostro popolo. Dimettetevi dal potere a Gaza, consegnate le armi all’Autorità nazionale palestinese e diventate un partito politico», ha aggiunto, esortando il movimento islamista a rilasciare tutti gli ostaggi.