· Città del Vaticano ·

Sulle pagine dei principali quotidiani mondiali

A photo illustration shows the front pages of some of Britain's national newspapers, dominated by ...
22 aprile 2025

di Francesco Cittrich

La morte di Francesco ha dominato le prime pagine dei quotidiani mondiali, molti dei quali hanno sottolineato come il papato di Bergoglio sia stato senza precedenti nella storia della Chiesa, rimarcando l’importanza del Pontefice come figura spirituale, ma anche politica. Soprattutto la stampa argentina ha coperto con enorme risalto la notizia della morte di Bergoglio, primo Papa latinoamericano della storia della Chiesa.

«Papa Francesco, l’argentino che ha trasformato la Chiesa», ha titolato a tutta pagina il quotidiano «Clarín», tra i più diffusi a Buenos Aires. L’elezione di Francesco «fu un chiaro segnale del graduale cambiamento di direzione che avrebbe portato un’istituzione vecchia di duemila anni verso un atteggiamento più aperto, comprensivo e semplice, un cambiamento che suscitò sia un’entusiastica approvazione sia una persistente resistenza», ha sottolineato il giornale.

«Francesco, il Papa semplice venuto dalla fine del mondo che ha rotto gli schemi e ha aperto la Chiesa come mai prima», è il titolo del quotidiano «La Nación», che ricorda come Bergoglio abbia «avuto una vita in Argentina segnata da sfide che lo hanno preparato all’elezione in un conclave inaspettato; ha optato per un papato riformista che ha suscitato forti resistenze». Entrambi i quotidiani hanno posto l’accento sul carattere «sorprendente» e «dirompente» della sua elezione e sulla coerenza simbolica del nome Francesco, scelto in omaggio al santo di Assisi.

«È morto Francesco, un Papa contro la guerra, per l’ecologia e a favore dei poveri», ha titolato invece «Pagina 12», quotidiano argentino, che sottolinea come «durante i suoi dodici anni da pontefice, Francesco si è sempre espresso a favore dei poveri e contro il cambiamento climatico e la guerra. Ha inoltre promosso diversi cambiamenti nella Chiesa per consentire una maggiore trasparenza, soprattutto a livello finanziario, prevenire gli abusi sui minori e dare più spazio alle donne».

«Perfil» e «Ámbito Financiero» si sono invece concentrati sul suo ruolo di riformatore della Curia e sulla gestione di crisi profonde, come quella degli abusi clericali, riconoscendogli un impatto duraturo nel modernizzare la Chiesa e nel tentativo di renderla più trasparente e vicina alle persone. Anche «La Prensa» ha sottolineato la componente riformista che ha caratterizzato tutto il pontificato di Francesco, mentre «Crónica» e «Diario Popular», più orientati al grande pubblico, hanno esaltato la semplicità e l’umanità del Papa «del popolo», capace di incarnare un messaggio di pace, dialogo e umiltà che ha superato i confini religiosi.

Dagli Stati Uniti, il «The New York Times» ha scritto come il Papa abbia «difeso gli emarginati e combattuto con i tradizionalisti, che lo accusavano di annacquare gli insegnamenti della Chiesa». «Il Pontefice ha cercato di ri-orientare la Chiesa cattolica verso la promozione della giustizia sociale ed economica piuttosto che verso i tradizionali insegnamenti morali, ma ha presieduto a crescenti divisioni nella Chiesa e ha lottato con il persistente scandalo degli abusi sessuali da parte del clero», ha scritto il «The Wall Street Journal».

«Il Papa è stato una figura riformista, con le sue aperture e la sua empatia ha ridisegnato il papato», ha ricordato il «The Washington post». «Il papato di Papa Francesco non ha precedenti nei tempi moderni — ha dichiarato l’emittente televisiva statunitense Cnn —, aggiungendo che il Santo Padre «ha portato uno stile unico in Vaticano. Francesco notoriamente ha rinunciato all’opulenza concessa ai Papi in servizio in favore dei modesti orpelli della sua vita in Argentina, dove un tempo aveva lavorato come custode e buttafuori in un bar».

Dall’Europa, la Bbc ha affermato che il papato di Francesco ha segnato molti primati e, sebbene non abbia mai smesso di introdurre riforme nella Chiesa cattolica, è rimasto popolare tra i tradizionalisti». Papa Francesco, ha precisato l’emittente britannica, «ha concentrato l’attenzione papale sulla povertá e la disuguaglianza, definendo il capitalismo sfrenato “sterco del diavolo”». «A due anni dal suo pontificato, ha pubblicato un’enciclica di 180 pagine sull’ambiente, chiedendo alle nazioni più ricche del mondo di pagare il loro “grave debito sociale” con i poveri», ha ricordato il quotidiano britannico «The Guardian».

Il londinese «The Times» ha evidenziato l’impatto globale di Francesco, concentrandosi sul suo ruolo diplomatico e le sfide per il successore. Ha incluso commenti di leader britannici e un editoriale sulla Chiesa.

Per lo spagnolo «El País», il Pontefice «ha certamente svolto un ruolo di primo piano nelle questioni sociali, con critiche senza precedenti all’attuale sistema capitalista». «L’argentino Jorge Mario Bergoglio è stato il primo Papa sudamericano. Considerato da alcuni un audace riformatore e da altri poco propenso a difendere la tradizione, il sovrano pontefice ha dovuto affrontare gli scandali della violenza sessuale nel clero», ha scritto il quotidiano francese «Le Monde». «Il Papa lascia in Europa una Chiesa instabile, ancora dominata dagli uomini e modernizzata solo con piccole riforme — è il commento del tedesco «Bild» —, ma anche una comunitá mondiale di credenti che è stata profondamente toccata dal suo dono di liberare il papato dalla sua torre d’avorio e di mostrarsi un “Papa presente” tra i credenti in Piazza San Pietro e in tutti i suoi viaggi all’estero».

Dall’Asia, il «Times of India» ha osservato come «Francesco ha fatto la storia nel 2013 come primo Papa gesuita, il primo proveniente dalle Americhe e il primo pontefice non europeo in oltre 1.200 anni. Il suo pontificato decennale è stato caratterizzato dalla sua enfasi sulla misericordia, l’inclusivitá, l’umiltá e una profonda preoccupazione per l’ambiente e gli emarginati».

In Giappone, lo «Yomiuri Shimbun» ha riportato la notizia con un accento sulla reazione globale, citando il cardinale Kevin Farrell e il lutto in Vaticano, mentre «Asahi Shimbun» (il quotidiano con la più alta circolazione cartacea al mondo) ha sottolineato l’influenza di Francesco in Asia, specie per il dialogo interreligioso.

In Cina, le edizioni online dei principali quotidiani del Paese asiatico hanno dedicato alla notizia solo poche righe, non pubblicandola sulle pagine principali, ma relegandola nelle “brevi”.