· Città del Vaticano ·

Il ricordo del patriarca Bartolomeo

Nel 2014 l’idea di celebrare il Concilio di Nicea insieme

 Nel 2014 l’idea di celebrare il Concilio di Nicea insieme  QUO-092
22 aprile 2025

«Un prezioso fratello in Cristo con il quale, fin dal primo momento della sua ascesa al soglio pontificio, ho stretto un’amicizia fraterna e una collaborazione per il bene delle nostre Chiese, a beneficio dell’umanità. Durante questi dodici anni della sua missione è stato un amico fedele, un compagno, un sincero amico dell’ortodossia e dei fratelli più umili del Signore». In piedi, nella sala del trono ecumenico, il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, legato a Papa Francesco da profonda amicizia, ha rilasciato ieri una commossa dichiarazione nella quale ha ripercorso brevemente l’impegno comune per l’unità dei cristiani. «Quando, nel 2014, su mia proposta e iniziativa, andammo a Gerusalemme, pregammo inginocchiati l’uno accanto all’altro davanti alla tomba del Signore», racconta il primate ortodosso confidando che, durante le conversazioni avute in quei giorni in Terra Santa, propose al Pontefice di celebrare insieme, nel 2025, il 1700° anniversario della convocazione del primo Concilio ecumenico a Nicea di Bitinia. «Sarebbe un atto molto bello e simbolico recarci lì insieme per celebrare questo anniversario storico e per parlare del cammino ulteriore delle nostre Chiese sorelle verso il Calice comune», gli disse Bartolomeo. E Francesco, sempre secondo quanto ha dichiarato il patriarca ecumenico, rispose: «Questi sono grandi pensieri, grandi idee e proposte. Speriamo di essere in buona salute e di poter compiere questo pellegrinaggio a Nicea. Altrimenti, se il Signore non lo permetterà, i nostri successori». Un desiderio — quello di essere presente alle celebrazioni — manifestato più volte, fino a poche settimane fa, al patriarca ecumenico e ad altri primati ortodossi. Parole, intenzioni, che ora assumono un particolare, struggente significato. (giovanni zavatta)