· Città del Vaticano ·

Inaugurato in Vaticano il primo asilo nido per i figli dei dipendenti

Segno concreto
di attenzione per le famiglie

 Segno concreto di attenzione per le famiglie   QUO-086
15 aprile 2025

Un progetto fortemente voluto da Papa Francesco e che evidenzia l’attenzione della Chiesa per le famiglie: è il nuovo asilo nido al servizio dei figli dei dipendenti vaticani, inaugurato nel pomeriggio di ieri, 14 aprile. La struttura, promossa dal Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, è intitolata a “San Francesco e Santa Chiara” ed è la prima del genere all’interno delle mura leonine.

A benedire i nuovi locali in una palazzina di via San Luca è stato il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente emerito del Governatorato, alla presenza, tra gli altri, di suor Raffaella Petrini, presidente del Governatorato, con i due segretari generali, l’arcivescovo Emilio Nappa e l’avvocato Giuseppe Puglisi-Alibrandi, e di don Franco Fontana, coordinatore dei cappellani delle Direzioni e degli Uffici centrali del medesimo organismo.

L’asilo nido è operativo dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 18.30 e può accogliere fino a trenta bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi. L’ambiente pensato per i più piccoli offre attività educative e sociali, nonché una équipe educativa che accompagni i minori nel loro percorso di crescita, aiutandoli a sviluppare conoscenze e a condividere esperienze.

Si concretizza, così, un progetto sul quale si rifletteva da tempo: «Circa un anno e mezzo fa — spiega ai media vaticani l’avvocato Azzurra Lacirignola, referente del Governatorato per l’asilo nido — il cardinale Vérgez e suor Raffaella hanno fortemente voluto intraprendere un progetto di vicinanza alle famiglie dei dipendenti vaticani; quindi si è pensato all’asilo nido, spesso richiesto anche dai genitori». Dopo i «controlli e le procedure selettive per individuare la società più adatta a gestire il servizio educativo», prosegue Lacirignola, ora l’asilo nido è realtà.

Al momento, esso offre un servizio bilingue: «Ogni classe ha un insegnante di lingua italiana e uno di lingua inglese — prosegue l’avvocato —, quindi tutte le attività, tutti i vari progetti e le iniziative in programma vengono svolte parallelamente in entrambi gli idiomi, perché in Vaticano ci sono molte realtà internazionali».

Così facendo, inoltre, «si consente ai bimbi di varie nazionalità di partecipare all’offerta didattica e ludico-educativa».

Inaugurato ieri, l’asilo ha in realtà già aperto i battenti lo scorso 1° aprile: «Queste prime due settimane sono state dedicate principalmente all’inserimento dei bambini — sottolinea ancora Lacirignola —. Inizialmente, i piccoli hanno intrapreso alcune attività accompagnati dai genitori, proprio perché il distacco dalle famiglie fosse graduale. Quindi, sempre insieme ai genitori, hanno avuto l’occasione di conoscere i maestri e le educatrici. Infine, a poco a poco sono rimasti da soli». Il bilancio di queste prime due settimane è «sicuramente positivo — aggiunge l’avvocato — perché i piccoli si sono ambientati dopo pochissimi giorni. C’è stato anche un ottimo riscontro da parte dei genitori, che sono rimasti colpiti sia dalla struttura all’avanguardia, che va incontro alle esigenze dei loro figli, sia dalla disponibilità delle figure professionali che operano» nella struttura.

Infine, la referente del progetto rimarca che l’asilo nido si inserisce in quel “Patto educativo globale” promosso da Papa Francesco sin dal 2019: «Sicuramente questo è uno dei passi per realizzare quelle che sono le intenzioni del Santo Padre — spiega —. Tra l’altro, l’asilo nido è un progetto fortemente voluto anche dal Pontefice, proprio come vicinanza alle famiglie dipendenti del Vaticano, soprattutto alle mamme che, poco dopo il primo periodo di maternità, devono rientrare in servizio. Ora, quindi, esse hanno la possibilità di farlo, avendo i loro piccoli a pochi passi dal luogo di lavoro». (isabella piro)