· Città del Vaticano ·

L’appello dell’associazione Meter nella Giornata dell’ascolto dei minori celebrata ieri in Italia

Ridare dignità ai bambini
che l’hanno perduta

 Ridare dignità ai bambini che l’hanno perduta  QUO-082
10 aprile 2025

di Giada Aquilino

Promuovere la partecipazione attiva dei bambini e degli adolescenti nei processi decisionali che li riguardano, in linea con la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In Italia è nata con questo obiettivo la Giornata nazionale dell’ascolto dei minori, celebrata ieri nella sua prima edizione, cercando di dare forma al diritto dei più piccoli di esprimere liberamente le proprie opinioni su ogni questione che li interessa e di garantire che esse siano debitamente considerate in relazione alle loro età e maturità.

Nel quadro della Giornata, istituita dal governo italiano per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, l’associazione Meter — da sempre impegnata nella difesa dell’infanzia — ha condiviso una lettera ricevuta da un minore, sul proprio cammino e sulla propria testimonianza. Le sue parole, ha messo in luce Meter, sono un «inno» alla speranza, alla fiducia e alla forza della vicinanza. «Grazie per avermi ascoltato quando — ha scritto il giovane — nessuno lo faceva. Mi avete fatto sentire importante. Non ho più paura. Raccontare la mia storia mi ha salvato». In poche righe, la testimonianza, che il ragazzo ha chiesto di rendere pubblica, tocca il cuore di chi ogni giorno lavora al fianco dei più fragili, ha scritto Meter, ricordando quanto possa essere «potente» il semplice atto dell’ascoltare.

«Quando un bambino trova il coraggio di parlare, il mondo adulto ha il dovere di fermarsi e ascoltare. Solo così possiamo proteggerlo, curarlo, accompagnarlo. Oggi questa lettera ci ricorda perché esistiamo», ha evidenziato don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione che in occasione della Giornata ha voluto evidenziare e rilanciare in particolare l’impegno del proprio Centro di ascolto. Attivo da oltre 30 anni e divenuto nel tempo un punto di riferimento nazionale per minori in difficoltà, famiglie, educatori e vittime di violenze e abusi, solo nell’ultimo anno il Centro ha seguito 490 casi, offrendo ascolto, accoglienza, supporto psicologico, orientamento legale e accompagnamento in percorsi di protezione. Dal 2002 ad oggi, sono stati 2.903 i casi ascoltati e presi in carico: numeri che raccontano volti e vite reali, spesso segnati da esperienze di dolo, di disagio, di maltrattamenti, ma anche da storie di rinascita.

«Dietro ogni numero c’è un volto, una voce, una richiesta d’aiuto. L’ascolto è il primo passo per restituire dignità a chi l’ha perduta», ha aggiunto don Di Noto. La Giornata, ha messo in risalto Meter, è stata «un richiamo forte e chiaro: ascoltare è prendersi cura, è prevenire, è proteggere». Di qui un appello urgente alle famiglie, «perché siano le prime a mettersi in ascolto profondo dei propri figli», alla scuola, «perché diventi luogo di fiducia e accoglienza», alle istituzioni, «perché garantiscano risorse e strumenti a chi opera nel campo della tutela dei minori», ai media, «perché diano voce a chi spesso non ce l’ha».

Pure Fondazione Ai.Bi. - Amici dei bambini ha puntato l’attenzione sulla prima Giornata nazionale dell’ascolto dei minori, esortando ad essere attenti non soltanto ora ma giorno dopo giorno al «grido di tutti i minori, anche quelli abbandonati», «quelli che nessuno sembra vedere e ancora meno ascoltare». «Possiamo dire di ascoltare questi bambini abbandonati di cui nemmeno si conosce il numero? Verso cui nessun ente o istituzione ha mai pensato di fare anche solo un censimento?», si è domandata Ai.Bi. sollecitando ad andare «oltre», verso «il diritto di tutti i minori del mondo di poter tornare a essere figli».