
10 aprile 2025
di Marco Pavan
«Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Giovanni, 8 ,32). Queste sono le parole che il Signore rivolge, in forma di esortazione, a quei «Giudei che avevano creduto in lui» (Giovanni, 8 ,31). La premessa del conoscere la verità è il «rimanere nella parola», attitudine che qualifica i «veri» discepoli (Giovanni, 8, 31). In questo senso, rimanere nella parola di Gesù e conoscere la verità sembrano essere due azioni consequenziali, il cui frutto finale è, appunto, la libertà. Ma come si può intendere questa complessa concatenazione logica, la cui densità sfida, come spesso nel Quarto vangelo, il lettore? Rimanere «nella» parola di Gesù significa non andare a cercare altre ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati