· Città del Vaticano ·

Dedicata alla figura dell’uomo ricco la catechesi del mercoledì preparata dal Pontefice: autosufficienza e individualismo rendono infelici

L’amore di Dio è gratuito,
dare agli altri libera il cuore

Nosso Senhor com o jovem rico - Igreja de São Vendelino, Saint Henry (EUA) - Foto: Nheyob (CC by-sa ...
09 aprile 2025

La logica della gratuità che fa da “antidoto” a quella del merito, dell’autosufficienza e dell’individualismo: è la logica del Signore, posta al centro della catechesi del mercoledì preparata per oggi, 9 aprile, da Papa Francesco, convalescente a Casa Santa Marta dopo il lungo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma.

Proseguendo il ciclo di riflessioni su «Cristo nostra speranza», nel testo pontificio si continua ad approfondire il tema «La vita di Gesù. Gli incontri», con una particolare rilettura del passo del Vangelo di Marco dedicato alla figura dell’uomo ricco.

Si tratta di una persona che «non conosce il vocabolario della gratuità», in lui «tutto sembra dovuto», tanto che finisce per intendere la vita eterna come «un’eredità, qualcosa che si ottiene per diritto, attraverso una meticolosa osservanza degli impegni».

Eppure, anche in quest’uomo Gesù coglie la fragilità, il desiderio di essere amato e «lo ama così com’è». Perché «l’amore di Gesù è gratuito — scrive Francesco —: esattamente il contrario della logica del merito». E quando si è «amati gratuitamente, per grazia», allora si è felici.

Dunque, non si tratta di «“comprare” riconoscimenti, affetto, considerazione» — sottolinea ancora il vescovo di Roma — quanto piuttosto di «“vendere” tutto quello che ci appesantisce, per rendere più libero il nostro cuore». Non bisogna «prendere per noi stessi, ma piuttosto dare ai poveri, mettere a disposizione, condividere», sganciandosi da quelle zavorre della vita rappresentate dalla cultura dell’autosufficienza e dell’individualismo, che rendono l’umanità più infelice, triste e sola.

Al contrario — conclude il Papa — seguire Gesù significa «stare dentro un legame, vivere una relazione», sentendo il suo «sguardo d’amore» e di tenerezza.

La catechesi