Condividere il tesoro

«La fede è un tesoro da condividere con gioia» per «aprire nuovi orizzonti di speranza e di pace»: lo scrive Papa Francesco ai circa 4.300 partecipanti al pellegrinaggio giubilare a Roma promosso dalla Conferenza episcopale slovacca (Kbs). L’evento ha avuto inizio nel pomeriggio di ieri, 3 aprile, con la messa nella basilica Lateranense. Stamani il presidente della Kbs, l’arcivescovo di Košice, Bernard Bober, ha presieduto la Celebrazione eucaristica in San Pietro, durante la quale ha dato lettura del messaggio pontificio. Vi hanno preso parte anche il nunzio apostolico nel Paese, l’arcivescovo Nicola Girasoli, e il presidente della Slovacchia, Peter Pellegrini. Domani, sabato 5, il pellegrinaggio proseguirà nelle basiliche di Santa Prassede — nel cui monastero vissero i santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi —, di Santa Maria Maggiore e di San Paolo fuori le mura, per concludersi domenica 6, con la partecipazione alla messa in piazza San Pietro per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità. Pubblichiamo — in una traduzione italiana dall’originale slovacco — il messaggio del Papa.
Cari fratelli nell’Episcopato,
Cari sacerdoti, religiose
e religiosi,
Care sorelle, cari fratelli
nel Signore!
Avrei tanto desiderato essere presente tra voi per condividere questo momento di fede e di comunione, ma sono ancora convalescente e dunque mi unisco a voi attraverso la preghiera e con tutto il mio affetto.
Do il benvenuto a tutti voi, giunti a Roma per il pellegrinaggio nazionale in questo anno giubilare. Saluto Sua Eccellenza Mons. Bernard Bober, Presidente della Conferenza Episcopale, i Vescovi, i sacerdoti, i consacrati e i fedeli laici. Un cordiale saluto va alle Autorità civili, in particolare sono lieto di rivolgerlo al Signor Presidente Peter Pellegrini.
Il vostro pellegrinaggio è segno concreto del desiderio di rinnovare la fede, di rafforzare il legame con il Successore di Pietro e di testimoniare con gioia la speranza che non delude (cfr. Rm 5, 5), perché nasce dall’amore effuso dal Cuore trafitto di Cristo e riversato in noi dallo Spirito Santo. Di questa speranza il presente Giubileo ci chiama a diventare pellegrini in tutta la nostra vita, e il viaggio a Roma, con il passaggio delle Porte Sante e le soste presso le tombe degli Apostoli e dei Martiri, è il pegno di questo cammino di ogni giorno, proteso verso l’eternità. Per voi, sorelle e fratelli slovacchi, è un itinerario che si inserisce nella ricca tradizione cristiana della vostra terra, fecondata dalla testimonianza dei santi Cirillo e Metodio e di tanti altri santi e sante, che da oltre mille anni la irrigano con il Vangelo di Cristo.
La fede, carissimi, è un tesoro da condividere con gioia. Ogni tempo porta con sé sfide e fatiche, ma anche opportunità per crescere nella fiducia e nell’abbandono a Dio. E come la Vergine Maria, che con il suo umile e coraggioso “sì” ha aperto la porta alla redenzione del mondo, anche il nostro “sì”, semplice e sincero, può diventare strumento nelle mani di Dio per realizzare qualcosa di grande. Accogliere il suo disegno non significa avere già tutte le risposte, ma confidare che, là dove Egli ci guida, ci precede anche con la sua grazia. Dire “sì” oggi può permettere di aprire nuovi orizzonti di fede, di speranza e di pace, per noi e per quanti il Signore ci fa incontrare. Con stile sinodale, ascoltate ciò che lo Spirito dice alle vostre Chiese, senza temere il nuovo ma discernendo in esso l’iniziativa di Dio che sempre ci sorprende.
Sorelle e fratelli, continuate a camminare insieme, pastori e fedeli, tenendo lo sguardo fisso su Gesù, nostra salvezza. Vi guidi e vi custodisca la Vergine Maria, Patrona della Slovacchia, che voi venerate in particolare quale Madonna “dei sette dolori” e che proprio per la sua unione alla passione del Figlio è Madre della Speranza. Benedico di cuore tutti voi, le vostre famiglie e il vostro popolo. Non dimenticatevi di pregare per me.
Dal Vaticano, 27 marzo 2025
FRANCESCO