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Il 20 maggio alla Pontificia Università Urbaniana

Una giornata di studio

 Una giornata  di studio  QUO-076
03 aprile 2025

Una giornata di studio su Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore – 1700° anniversario del Concilio Ecumenico di Nicea (325-2025), si terrà proprio il 20 maggio, alla Pontificia Università Urbaniana dalle 9 alle 19.30, con la partecipazione dei teologi e delle teologhe che hanno contribuito alla elaborazione del documento e di altri esperti della materia.

Il programma dei lavori prevede — dopo il saluto introduttivo di Vicenzo Buonomo, delegato pontificio e rettore dell’ateneo — un’introduzione del cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede e presidente della Commissione teologica internazionale (cti).

Quindi, la sessione mattutina sarà scandita da quattro panel dedicati, rispettivamente, ai temi Entrare nella conoscenza di Cristo (monsignor Piero Coda, segretario generale della cti); Nicaea and the enlargement of christian dialogue (la professoressa statunitense Robin Darling Young); Le lettere di Eusebio di Nicomedia ad Ario: questioni di sinodalità nel contesto del Concilio di Nicea i (il vescovo brasiliano Antônio Luiz Catelan Ferreira) e Protéger l’autorévélation kénotique du Dieu du Jésus-Christ, en protégeant la foi des petits (il sacerdote francese Philippe Vallin).

Cinque, invece, i panel in cui si articolerà la sessione pomeridiana dei lavori: la prima sarà incentrata sul tema Actualidad de la teología de Orígenes presente en la cristología de Nicea (il vescovo messicano Mario Ánegel Flores Ramos); la seconda sarà intitolata Die Rezeption des Nicänumus bei den lateinischen Vätern (la professoressa austriaca Marianne Schlosser). Quindi, spazio a un interrogativo specifico: Peut-on parler d’une thélogie trinitaire propre au symbole de Nicée? (il vescovo francese Etienne Vetö). Gli ultimi due panel, infine, saranno tenuti dal padre tedesco Karl-Heinz Menke, che rifletterà sul tema Das Nicaeum in Streit der Interpretationen e dal padre libanese Gaby Hachem che si concentrerà su L’actualité oecuménique du Concile de Nicée i.

Il Concilio di Nicea — ha affermato Papa Francesco il 28 novembre 2024 nell’udienza ai partecipanti alla sessione Plenaria della cti — «costituisce una pietra miliare nel cammino della Chiesa e anche dell’intera umanità, perché la fede in Gesù, Figlio di Dio fatto carne per noi e per la nostra salvezza, è stata formulata e professata come luce che illumina il significato della realtà e il destino di tutta la storia».

Il Concilio, infatti, «affermando che il Figlio è della stessa sostanza del Padre, mette in luce qualcosa di essenziale: in Gesù possiamo conoscere il volto di Dio e, allo stesso tempo, anche il volto dell’uomo, scoprendoci figli nel Figlio e fratelli tra di noi. Una fraternità, quella radicata in Cristo, che diventa per noi un compito etico fondamentale».

E il Pontefice concludeva: «È importante che abbiate dedicato gran parte di questa Plenaria a lavorare su un documento che vuole illustrare il significato attuale della fede professata a Nicea».