Betoniera
Prove pratiche

01 aprile 2025
Tiziano Fratus li chiama, con affettuoso rispetto, “alberodonti”. Sono giganti che portano incisi sulla corteccia e nel tronco il trascorrere del tempo, messaggeri di epoche passate ancorati a un frammento di spazio, ancora in grado di parlarci. Dobbiamo a Fratus — già autore del Manuale del perfetto cercatore d’alberi (Feltrinelli, 2017) e molti altri libri dedicati a questi capolavori della natura — anche un altro neologismo, una forma di conoscenza chiamata Dendrosofia. Perché degli alberi abbiamo bisogno, e non solo per l’ossigeno e la freschezza che ci regalano d’estate: perdersi nel silenzio dei boschi è essenziale per connettersi a tutto ciò che di vivente ci circonda. Non a caso, nella religione ebraica, tra i quattro “capodanni” che la Mishnà invita a celebrare c’è anche il Rosh ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati