· Città del Vaticano ·

La buona Notizia
Il Vangelo della V domenica di Quaresima (Gv 8,1-11)

L’unica legge possibile
è quella dell’amore

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01 aprile 2025

di Marco Lodoli

Internet ci confonde, ci stordisce, ma ogni tanto ci permette di recuperare momenti straordinari del passato, ad esempio Bob Dylan e Joan Baez che cantano insieme in un concerto With God on our side, e sono giovani e belli, e intonano meravigliosamente una canzone contro la guerra e ogni violenza: «I libri di storia lo dicevano, lo dicevano perfettamente/ la cavalleria caricava/ gli indiani cadevano/ la cavalleria caricava/ gli indiani morivano/ perché il paese era giovane/ e Dio era dalla sua parte».

E ancora: «Oh, la Prima Guerra Mondiale, ragazzi/ è cominciata ed è finita/ e la ragione per combattere non l’ho mai capita/ ma ho imparato ad accettarla/ perché non si contano i morti/ quando Dio è dalla nostra parte».

Ecco, sentirsi dalla parte della ragione, protetti e giustificati da un Dio fatto a propria misura, da una legge superiore, produce effetti devastanti. E gli uomini che stavano attorno all’adultera pensavano allo stesso modo, credevano di poterle spaccare la testa a sassate perché la legge era dalla loro parte. «Chi è senza peccato scagli la prima pietra», dice Gesù, e tutte le pietre vengono posate, e quegli uomini si allontanano perché ognuno sa di aver un peccato, un torto, un errore dentro di sé.

Chi crede di aver ragione è pericolosissimo, può sentirsi in diritto di compiere qualsiasi nefandezza, lanciare una pietra crudele o afferrare un mitra. Guardo qualche dibattito in televisione: ognuno pretende di essere dalla parte giusta, e grida, offende, cerca di imporre la sua ragione, ma in fondo vuole solo imporre se stesso, alimentare il proprio ego smisurato, ribadire che lui è migliore e superiore agli altri. Guardo, ascolto e provo imbarazzo. Non sono mai stato capace di affrontare una polemica dura e aggressiva perché non ho mai sentito fino in fondo di rappresentare una ragione assoluta, mi sembrava sempre che anche gli altri avessero le loro motivazioni, che la verità fosse qualcosa che comprendeva tu? i nostri torti, le nostre miserie. Beati gli ultimi e beati i poveri, beati coloro che non vogliono imporsi sugli altri, che capiscono quanto la nostra vita è fragile e imperfetta. Posiamo pietre e sicurezze fasulle, amiamo gli altri per quello che sono, diversi da noi e a noi necessari. Oggi il cosiddetto “pensiero unico” vuole spazzare via ogni differenza, la massimizzazione del profilo, unica legge universale, colpisce ciecamente perché crede di rappresentare la sola ragione del mondo. Ma non è così, l’unica legge possibile è quella dell’amore, che non giudica e non lapida, che abbraccia tutti quanti gli esseri umani, povere figure erranti, fratelli.