
31 marzo 2025
di Nicola Nicoletti
Il servizio ai fratelli per strada, la catechesi serale, l’incontro con il prossimo: sono i punti fermi del santuario diocesano di San Sebastiano al Vesuvio, nel Napoletano, snocciolati da don Vincenzo Cozzolino ai fedeli che, numerosi, riempiono una tensostruttura. «In chiesa non ci entravano, erano troppi», si giustifica il parroco per spiegare come mai non dica la messa nel tempio ma fuori. Delegato alla pastorale per il settore giustizia e carità nell’arcidiocesi di Napoli, assieme ai volontari la sera si reca per incontrare e offrire qualche pasto ai poveri, «fratelli che dall’Africa arrivano con la speranza di pace e di un lavoro, umile o poco pagato che sia», racconta. «Non solo il panino donato ma il chiedere come sta la famiglia, la moglie lontana, i figli, le relazioni ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati