L’Onu rilancia lo sport

In un tempo di guerre — con atlete e atleti nelle liste dei morti e non delle classifiche o che entrano nel Team dei rifugiati — lo sport propone tenacemente strade e progetti di pace. Ogni 6 aprile, su iniziativa delle Nazioni Unite nel 2013, si celebra la Giornata internazionale dedicata allo sport “per la pace e lo sviluppo”.
E così domenica prossima sarà anche rilanciata — a 10 mesi esatti dai Giochi invernali di Milano-Cortina — l’idea della tregua olimpica che sarà votata dall’assemblea dell’Onu. Con la speranza che non resti solo sulla carta. E sarà l’Italia — insieme con il Comitato olimpico internazionale — a presentare e negoziare entro il 2025 il testo della risoluzione dell’assemblea generale dell’Onu.
Per Milano-Cortina il periodo della tregua olimpica inizierà una settimana prima della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi (prevista venerdì 6 febbraio nello stadio San Siro a Milano) e si concluderà una settimana dopo l’evento di chiusura delle Paralimpiadi (in calendario domenica 15 marzo nello stadio olimpico a Cortina d’Ampezzo).
La tregua olimpica, dunque, andrà da venerdì 30 gennaio a domenica 22 marzo. Sono 52 giorni.
Nel 2022, proprio nel periodo della tregua olimpica dei Giochi invernali a Pechino, è avvenuta l’invasione dell’Ucraina (24 febbraio). Ricorda Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico italiano e membro del Comitato paralimpico internazionale: «A Pechino i Giochi si svolsero in un clima surreale. Gli organismi internazionali furono costretti a occuparsi di aspetti politici e a prendere decisioni difficili. L’ombra della guerra si proiettò anche su un evento che avrebbe dovuto rappresentare una festa per un’umanità che provava a ritrovarsi dopo gli anni bui della pandemia. I Giochi non sono questo». (giampaolo mattei)