· Città del Vaticano ·

Messa dell’arcivescovo Gallagher a conclusione della visita in Ungheria

L’amore del Padre accoglie da ogni “paese lontano"

 L’amore del Padre accoglie da ogni “paese lontano'  QUO-073
31 marzo 2025

di Alessandro Di Bussolo

Non importa in quale «paese lontano» siamo andati: «il Padre ha sempre più fiducia nel suo amore per i suoi figli che nelle loro parole, decisioni e azioni». Aspetta pazientemente, ed è sempre pronto ad accogliere di nuovo. È un messaggio di speranza e amore incondizionato della celebre parabola del “Figliol prodigo”, protagonista della liturgia della quarta domenica di Quaresima, che l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, ha condiviso ieri, 30 marzo, nella messa celebrata nella con-cattedrale di Santo Stefano a Budapest, in occasione dell’ultimo giorno della sua visita in Ungheria.

All’omelia il presule ha sottolineato come nella parabola di Gesù il vero protagonista non siano tanto i figli, ma il Padre misericordioso, che rappresenta l’amore infinito di Dio. «L’amore del padre è così forte e così grande — ha spiegato — che non possiede l’altro, ma è disposto a lasciarlo andare». Non fa richieste, «ma è disposto ad aspettare pazientemente». È un amore che perdona e accoglie a casa. Il suo amore non salverà né fermerà il figlio dall’andare nel «paese lontano»; però redime il tempo trascorso e la vita vissuta in quel luogo. Questa, ha ricordato Gallagher, «è una buona notizia per quelli di noi che viaggiano nel “paese lontano”, e tutti ci andiamo prima o poi», ha aggiunto riferendosi alle ricorrenti cadute degli uomini che nella vita si allontanano dal Signore.

L’arcivescovo Gallagher ha salutato tutti i partecipanti alla celebrazione — alla quale è stato invitato dal cardinale Péter Erdő, arcivescovo metropolita di Esztergom-Budapest — a nome di Papa Francesco, che «assicura la sua vicinanza spirituale e la sua preghiera» . Ed è grato per le preghiere offerte per lui durante il periodo di sofferenza e ospedalizzazione, e oggi di convalescenza.

La visita in Ungheria del segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali era iniziata venerdì 2, quando aveva incontrato ministro degli Affari esteri e del Commercio Péter Szijjártó. Era quindi intervenuto alla conferenza annuale degli ambasciatori ungheresi e, successivamente, aveva partecipato alla cerimonia per il 60° anniversario della morte di monsignor Angelo Rotta, nunzio apostolico a Budapest dal 1930 al 1945, del quale si ricorda l’impegno per proteggere gli ebrei durante la Shoah. Infine aveva incontrato il cardinale Erdö, monsignor András Veres, presidente della Conferenza episcopale ungherese, con i quattro arcivescovi del Paese e l’arcivescovo metropolita per i fedeli greco-cattolici. Sabato 29 marzo, aveva poi visitato la comunità del monastero benedettino San Martino di Pannonhalma e incontrato gli studenti del Pannonhalmi Bencés Gimnázium.