· Città del Vaticano ·

Pellegrinaggi giubilari a Roma
L’emozione degli oltre 1.700 fedeli giunti dal reatino

Esperienza di popolo

 Esperienza di popolo  QUO-073
31 marzo 2025

di Rosario Capomasi

«Il messaggio del Santo Padre ci ha molto rincuorato: abbiamo apprezzato molto lo stimolo ulteriore a rendere testimonianza negli ambienti quotidiani e ecclesiali in cui viviamo di questo amore ricevuto con abbondanza e larghezza». Esprimono entusiasmo e commozione le parole del vescovo di Rieti, Vito Piccinonna, che sabato scorso, 29 marzo, ha guidato la sua diocesi in pellegrinaggio giubilare a Roma.

Nel commentare un “dono” inatteso ma molto gradito, il presule ha rimarcato come le frasi di Papa Francesco abbiano arricchito la presenza nell’Urbe degli oltre 1.700 fedeli giunti a bordo di 27 pullman da diverse aree del territorio reatino. «È stata un’esperienza di popolo, perché abbiamo sentito la dimensione ecclesiale molto viva, con la partecipazione delle persone, delle comunità parrocchiali, dei movimenti dalle varie località diocesane, quasi tutte rappresentate», ha spiegato.

L’essersi messi in cammino è stata per tutti un momento di particolare grazia, ha aggiunto Piccinonna, «perché sapevamo dove stavamo andando: verso la Porta Santa, la basilica di San Pietro. C’era dunque una richiesta di rendere la nostra fede sempre più solida e coraggiosa sull’esempio dei santi apostoli». E i pellegrini laziali si sono fatti veramente “testimoni di speranza” , seguendo l’incoraggiamento del Pontefice e ascoltando la catechesi tenuta in mattinata nell’aula Paolo vi dal cardinale Angelo De Donatis, penitenziere maggiore, sul tema “Giubileo e Misericordia”. «Il porporato ci ha detto che, quando il cielo tocca la terra, tutto è possibile — ha sottolineato Silvia Di Donna —. In questo incontro giubilare, ci siamo affidati a Dio, chiedendo la sua misericordia. Come ci è stato detto, e come abbiamo vissuto, io stessa ho sperimentato un momento di unione, di vera unione e di fraternità, con la mia comunità e con la mia diocesi. Mi porto nel cuore, dunque, questo sentimento, anche nella mia vita quotidiana. È l’esortazione che Papa Francesco ci ha rivolto nel suo messaggio: ci ha chiesto di essere testimoni di speranza e di vivere concretamente per costruire un mondo più fraterno e più inclusivo». La celebrazione della messa a San Pietro, all’altare della Confessione, è stata per tanti un momento emozionante. Come per Anna Rita Giovannetti — «La lettura del messaggio del Santo Padre mi ha colpito particolarmente e ha rafforzato in me il concetto di accogliere sempre l’amore di Dio, sorgente e motivo di gioia» — e Andrea Beretta — «Sono papà di tre bambini e, insieme a mia moglie, al nostro vescovo, alla nostra diocesi e al nostro presbitero, abbiamo varcato la Porta Santa. È stato un momento molto toccante, perché quel “varcare” non significa solo superare un ostacolo fisico, ma entrare in una dimensione, in una relazione fatta anche di segni e simboli che rappresentano la speranza».