· Città del Vaticano ·

Continuano i raid israeliani nella Striscia. In Palestina arrestato e rilasciato il regista di «No Other Land»

Parolin: a Gaza
non c’è rispetto
del diritto umanitario

A Palestinian girl inspects the damage at the site of an Israeli strike on a house, in Deir Al-Balah ...
25 marzo 2025

Tel Aviv, 25. «Siamo molto preoccupati dalla violazione sistematica del diritto internazionale». Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha espresso a nome della Santa Sede l’apprensione per la «ripresa» o la «continuazione» di tanti combattimenti nel mondo, a partire da quelli nella Striscia di Gaza. Già Papa Francesco, nel testo preparato per l’Angelus domenicale, se n’era detto «addolorato» e aveva chiesto di far tacere «subito» le armi.

Alle parole del Pontefice era seguita una replica dell’ambasciata di Israele presso la Santa Sede attraverso un post sull’account X, in cui si affermava come l’azione dell’esercito israeliano fosse nel rispetto del diritto internazionale. Sollecitato dai giornalisti, Parolin — a margine di un evento a Roma — ha sottolineato che quello del Papa «è un richiamo a smettere, a trovare vie di dialogo e di pace». «Recentemente — ha riferito il porporato — abbiamo parlato con la Croce Rossa e anche loro sono molto, molto, molto in difficoltà. I bombardamenti sui civili, l’uccisione di operatori umanitari, sono tutte azioni che vanno esattamente contro il diritto umanitario e oggi non c’è rispetto del diritto umanitario. È uno dei grandi limiti di questa stagione: non c’è più rispetto del diritto umanitario».

Sul terreno a Gaza d’altro canto è guerra. Secondo i media palestinesi, almeno 23 persone sono state uccise e altre ferite dagli ultimi bombardamenti israeliani a Khan Younis, nel campo profughi di Al Bureij, nella città di Gaza, ad Al Zawayda e a Deir al Balah. Solo nella prima località del sud della Striscia, riportano fonti mediche, a perdere la vita è stata una famiglia di cinque persone, i genitori e i loro tre figli.

Proprio a causa dell’intensificarsi delle operazioni militari, l’Onu ha annunciato la riduzione delle proprie attività nella Striscia di Gaza, dopo che un carro armato israeliano ha sparato contro uno dei suoi complessi la scorsa settimana, uccidendo un membro dello staff e ferendone altri cinque. Un portavoce delle Nazioni Unite ha inoltre denunciato come quattro ambulanze della Mezzaluna Rossa siano state «ripetutamente» colpite e come dei dieci operatori a bordo non si abbiano più notizie. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha fatto sapere che anche il proprio ufficio a Rafah è stato danneggiato da un’esplosione. L’esercito israeliano ha poi dichiarato di aver aperto il fuoco su un edificio «dopo aver identificato» dei sospettati, senza sapere che la struttura fosse dell’organizzazione umanitaria.

Hamas ha intanto diffuso un video di due ostaggi, da quasi 540 giorni nelle mani della fazione islamica a Gaza: si tratta di Elkana Bohbot e Yosef Chaim Ohana, rapiti al festival Nova il 7 ottobre 2023. Secondo la stampa araba l’Egitto, presentando una nuova proposta per i negoziati sul cessate-il-fuoco che sarebbe stata accettata dai miliziani, aveva chiesto ad Hamas di fornire informazioni dettagliate, fra cui filmati, sugli ostaggi israeliani. Al riguardo, Israele ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna nuova proposta da parte del Cairo per la ripresa della tregua.

Per il «Financial Times», Israele starebbe invece studiando un piano militare per riprendere il controllo e governare Gaza, forte del sostegno degli Stati Uniti.

Nuove tensioni nelle ultime ore si sono registrate anche nei territori palestinesi della Cisgiordania. È stato rilasciato Hamdan Ballal, il regista palestinese premio Oscar per il documentario No Other Land. Avevano suscitato sdegno e polemiche le notizie sulla sua sorte: secondo il coautore della pellicola, Yuval Abraham, l’attivista era stato malmenato e ferito da coloni israeliani nei pressi del villaggio di Susya, quindi era stato arrestato da militari israeliani. Le Forze di sicurezza israeliane (Idf) avevano fatto sapere che, dopo alcuni scontri nell’area, erano stati arrestati e interrogati dalla polizia tre palestinesi, non specificando altri dettagli.