· Città del Vaticano ·

La quercia

Albero delle fate
delle rondini e dei poeti

 Albero delle fate delle rondini e dei poeti  QUO-068
25 marzo 2025
di Francesca Romana de’ Angelis Ho sempre amato gli alberi. Fin da piccola, insieme a sabbia, fiori e luna, per me erano il mondo. Da una finestra della mia stanza vedevo un grande platano con i rami che si affacciavano sul Tevere, come a guardare curioso l’acqua che scorreva; dall’altra un pino altissimo e una chioma lontana che lasciava scoprire tanto cielo. Da una finestra nella casa dei nonni mi incantava una magnolia, con quei fiori bianchi che sembravano nidi tra le foglie lucide che si accendevano alla luce del sole. Fu nell’estate dei miei sei anni, quella della bicicletta rossa, durante una gita che nei giorni di pioggia sostituiva la spiaggia, che scoprii un albero destinato a diventare il mio prediletto, con quel fusto maestoso e una chioma così folta che nascondeva l’azzurro. Una zia, di quelle che conoscono tante ...

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