· Città del Vaticano ·

L’Istituto Cabrini di Roma

Tenere accesa la fiaccola della speranza

 Tenere accesa la fiaccola della speranza  QUO-066
22 marzo 2025

«Terremo accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata»: è impresso a caratteri cubitali su uno striscione, per mantenere viva la memoria di un’esperienza unica, il significato dal pellegrinaggio giubilare compiuto nei giorni scorsi dall’Istituto Cabrini di Roma. Docenti, genitori, alunni e personale della scuola cattolica delle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù si sono recati presso la basilica di San Paolo fuori le mura per attraversare la Porta Santa in occasione dell’Anno Santo.

Tutte le classi — dal nido alle medie — hanno partecipato insieme con i famigliari, le religiose della congregazione fondata da santa Francesca Saverio Cabrini e i dipendenti della struttura didattica, unendosi in preghiera con la direttrice suor Martha Maria Lopez Castillo.

È seguito un intenso momento di riflessione in una delle cappelle interne della basilica Ostiense, quella dedicata a santo Stefano, protomartire. Successivamente, i partecipanti hanno visitato la basilica papale e ammirato la statua della santa fondatrice, che è stata inaugurata di recente all’esterno di San Paolo in occasione dell’apertura del Giubileo 2025.

I ragazzi e i bambini, preparati dagli insegnanti durante l’anno scolastico a comprendere il significato del pellegrinaggio, hanno vissuto con spirito di fede e profonda emozione l’attraversamento della Porta Santa. Poi, con la mascotte “Luce” appuntata sullo zainetto, sono tornati nell’Istituto con il cuore colmo di speranza.

Edoardo che frequenta la terza media ha raccontato: «Per me è stata la vera prima volta. Nel 2015 ero andato con papà ma ero piccolo e ricordo poco. Stavolta è stato veramente molto bello e anche affascinante vedere quante persone vengono da tutto il mondo. Tutti noi siamo stati molto felici per questa opportunità».

Anche per Greta, di un anno più piccola, è stata la prima esperienza giubilare. «Dopo aver attraversato la Porta Santa mi sono sentita più leggera, come un grande senso di liberazione. Le preghiere fatte da suor Martha mi hanno fatto riflettere e ora mi sto impegnando a pregare con maggior frequenza».

Un’esperienza della grande misericordia del Signore anche per le docenti e i bambini della scuola dell’infanzia. La maestra Letizia Palombi ha riferito che «vivere il Giubileo con alunni e genitori, ci ha resi parte sempre di più di una stessa grande famiglia. Mi rendo conto di aver ricevuto un dono grandissimo: aver sperimentato la misericordia di Dio. Quella che deve metterci in cammino verso la “Speranza” di una fede sempre più grande».

Gli alunni della scuola primaria hanno reso particolarmente intenso il momento di preghiera con le loro profonde riflessioni che hanno spaziato dalle invocazioni per la pace mondiale a quelle per la salute di Papa Francesco. «È stato molto bello attraversare la Porta Santa con tanti ragazzi, un’occasione per riflettere sulla pace e sul perdono reciproco che ha arricchito i cuori di tutti. La pace a cui tutti aspiriamo non può che svilupparsi dalla radice del perdono fraterno, perché siamo tutti fratelli davanti a Dio» ha commentato la maestra Marusca Grottesi; mentre la collega Debora Carbone Viviani ha aggiunto: «È stato un momento di raccoglimento che ha favorito un rinnovamento interiore. Che possa questo tempo aprirci alla grazia divina, rafforzare la fede e donare speranza per costruire un mondo più giusto e fraterno».

L’Isituto Cabrini, alla periferia est di Roma, è frequentato da famiglie di diverse estrazioni sociali. Ci sono anche persone che non hanno mai avuto modo prima di conoscere i tanti capolavori artistici del centro della città. Come la giovane mamma che entrando a San Paolo non ha potuto trattenere la propria meraviglia: «Non avevo mai visto nulla di così bello e grandioso», ha detto. (alessandro mellozzini)