
22 marzo 2025
di Elena Buia Rutt
Stamattina Albertini è di cattivo umore, entrando in classe con la campanella delle sette e cinquanta, ha lanciato lo zainetto e bestemmiato pure. Io sto seduta alla cattedra col computer aperto, lo sguardo fisso, sono calma, respiro forte, mi preparo a resistere all’impeto. Gli altri si trascinano dentro, chi mi guarda chi no, chi mi saluta chi no, chi mi guarda e mi saluta, chi mi guarda e tira avanti.
Appello al volo, rispondono sì e no, occhi sul cellulare, tutti zitti, tutti calmi, in estasi nel nulla. Mi alzo, la cattedra non serve, non mi siederò fino alla fine di quest’ora di italiano in cui parleremo di Italo Svevo, la coscienza di Zeno che non riesce a smettere di fumare. Albertini sente la parola fumo e si riscuote, si alza, vuole uscire, già non ce la fa più, vuole una ...
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