· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione

Torniamo a casa

 Torniamo  a casa  QUO-064
20 marzo 2025

di Leonardo Sapienza

«Se ami qualcuno, lascialo libero. Se torna da te, sarà sempre tuo, altrimenti non lo è mai stato» (Richard Bach).

Quel padre ama il figlio più giovane, e tuttavia lo lascia partire. Ma ogni giorno aspetta il suo ritorno. E il figlio, quando si accorge dell’errore, esclama: «Tornerò da mio padre» (Vangelo).

Egli pensa: ho perduto la mia qualità di figlio, ma lui resta sempre mio padre. E il padre, vedendolo tornare da lontano, dimentica la colpa; preferisce essere padre e non giudice; trasforma la sentenza in un abbraccio silenzioso. Desidera il ritorno del figlio, non la sua morte. «Gli corse incontro, lo abbracciò e lo baciò».

L’amore non nota mai i difetti. L’amore non riesce a vedere la colpa. Ricordiamoci che così Dio si comporta con noi. Dio è così! Eccessivo nell’amore. Dio è amore, esclusivamente amore!

Se anche noi ci siamo allontanati da Dio; se abbiamo voluto assaporare l’ubriacatura della libertà; torniamo a casa! San Bernardo scrive: «“Se costringo l’uomo con la forza, avrò a che fare con un somaro, non con un uomo”. “Mi resta ancora una speranza — dice Dio —: l’uomo è capace di amare; l’amore è la forza più potente per attirarlo a me; lo prenderò con l’amore”».

Davanti a un amore così tenero e così grande, ci può essere spazio per la disperazione? Ci può far paura l’incontro con un Padre, il bacio che ci offre, l’abbraccio con cui ci stringe a sé?

«Nell’amore non c’è paura. E chi ha paura non è perfetto nell’amore» (1 Giovanni 4, 18). Se questa è la realtà, come possiamo ancora ritardare il nostro ritorno al Padre?

«Gli uomini sognano più il ritorno che la partenza» (Paulo Coelho).


Il Vangelo in tasca

Domenica 30 marzo, iv del Tempo di Quaresima
Prima lettura: Gs 5, 9. 10-12;
Salmo: 33;
Seconda lettura: 2 Cor 5, 17-21;
Vangelo: Lc 15, 1-3. 11-32.