· Città del Vaticano ·

Un tango come preghiera
in movimento

Ballerini di tango al Gemelli per Papa Francesco. Roma, 16 marzo 2025 
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
17 marzo 2025

Un bandoneón, i passi della «salida basica», la tipica «cruzada» della donna, la «sacada» dell’uomo. È stata una preghiera in movimento quella dei tangheri che ieri si sono ritrovati nel piazzale del Policlinico Agostino Gemelli unendosi in un abbraccio collettivo per Papa Francesco. L’idea di ballare «il tango, con la sua profonda connessione e spiritualità» per un momento speciale di preghiera e vicinanza al Pontefice è stata di Daiana Guspero, come il Papa di Buenos Aires, ballerina professionista e insegnante tra le più stimate e apprezzate a livello internazionale che nel 2012, a Milano, ha fondato, insieme a Miguel Angel Zotto, pure lui porteño e attualmente il massimo rappresentante del tango argentino, un’Accademia Europea dove si imparano tango, milonga, vals e danze folkloristiche argentine. «La nostra comunità tanguera desidera esprimere il proprio affetto e sostegno nel modo che conosce meglio: ballando un tango», ha scritto nel suo profilo Facebook la ballerina il 26 febbraio scorso per invitare ballerini, appassionati di tango e chiunque, a unirsi «in questo gesto di amore e speranza». «La fede si balla, l’amore si sente, la speranza ci unisce», ha commentato Guspero alla fine della giornata, «continuiamo a ballare con il cuore, a pregare con il corpo e a credere nei miracoli della vita», ha aggiunto, «il tango è vita. La fede è speranza. L’amore è tutto». (tiziana campisi)