· Città del Vaticano ·

Vi scrivo da Gaza

La guerra non deve avere l’ultima parola

 La guerra non deve avere l’ultima parola  QUO-061
15 marzo 2025

di Suhail Abo Dawood

Scrivo nuovamente dalla devastata Striscia di Gaza, durante il tempo del cessate-il-fuoco temporaneo. Anche qui il 5 marzo, mercoledì delle Ceneri, è iniziata la Quaresima. I nostri cuori sono pieni di speranza, benedizioni e pace in mezzo al dolore e alla sofferenza.

Alle ore 16 abbiamo pregato il santo Rosario e i misteri del dolore, poi alle 16,30 abbiamo celebrato la messa con i parrocchiani della chiesa della Sacra Famiglia (la chiesa cattolica di Gaza). Qui preghiamo sempre per la pace e per la fine di questa guerra selvaggia e pericolosa nella nostra amata Striscia.

Continuiamo a pregare anche per il nostro Papa, Sua Santità Francesco, affinché Dio gli dia forza, guarigione e pace per essere più forte e guidare la Chiesa sulla strada della salvezza.

Siamo i cristiani di Gaza: non abbiamo la parola “delusione” o “frustrazione” nel nostro dizionario. Continueremo a pregare per la pace in Terra Santa e in tutto il mondo dove ci sono guerre. Possano queste guerre finire molto presto, perché la guerra non ha l’ultima parola. Finirà un giorno perché confidiamo in Dio, Gesù Cristo e chiediamo alla Santa Vergine Maria un intervento di pace e amore in tutto il mondo. Questo periodo dell’anno che è la Quaresima è per pregare, digiunare e astenersi da tutte le cose cattive che facciamo.

Vi chiedo con un cuore sincero di pregare per la mia vocazione, che io possa continuare a studiare e che io possa viaggiare in Italia per continuare la mia vita lì come religioso. Prego intensamente di essere un giorno un sacerdote per servire nostro Signore nel suo glorioso altare. La pace è più forte della guerra.