
Hanno sciolto la prognosi ieri sera, lunedì 10 marzo, i medici che curano Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio. Una decisione maturata riscontrando segnali positivi nel decorso della patologia, da accogliere comunque con prudenza e cautela, in quanto la polmonite non è ancora superata e il quadro clinico resta complesso, pur non essendo in presenza di pericoli imminenti. Segnali confermati anche oggi, martedì 11, visto che la Sala stampa della Santa Sede dopo aver comunicato a inizio giornata che «la notte è trascorsa tranquilla» e che il Pontefice «si è svegliato attorno alle 8», ha successivamente riferito che nella stessa mattinata odierna il vescovo di Roma ha continuato le terapie prescritte, farmacologica, respiratoria e motoria attiva; ha seguito in collegamento video gli Esercizi spirituali guidati dal padre cappuccino Roberto Pasolini in Aula Paolo vi; e ha pregato nella Cappellina vicino alla sua camera, al decimo piano dell’ospedale romano. Inoltre la stessa Sala stampa ha aggiunto che questa sera non sarà diffuso il bollettino medico, ma essa stessa darà comunque alcune informazioni generali ai giornalisti.
Infine, si apprende che Francesco sta meglio e che l’umore è buono. Ma anche se i medici hanno sciolto la prognosi, si riservano ancora di valutare la complessità del quadro clinico.
Nel bollettino di fine giornata, del resto, la Sala stampa ieri sera aveva comunicato che «le condizioni cliniche del Santo Padre continuano ad essere stabili» e che «i miglioramenti registrati nei giorni precedenti si sono ulteriormente consolidati, come confermato sia dagli esami del sangue che dall’obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica».
«Per tali motivi — proseguiva la nota — i medici nella giornata di oggi hanno deciso di sciogliere la prognosi. Tuttavia, in considerazione della complessità del quadro clinico e dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero, sarà necessario continuare, per ulteriori giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero».
Il comunicato aggiungeva quindi che anche nella mattina di lunedì 10, il Santo Padre aveva «potuto seguire gli Esercizi spirituali in collegamento con l’Aula Paolo vi», aveva «ricevuto l’Eucarestia» e si era «recato nella Cappellina dell’appartamento privato per un momento di preghiera». Poi nel pomeriggio si era «nuovamente unito agli Esercizi spirituali della Curia, seguendo in collegamento video».
Infine la Sala stampa concludeva spiegando che il Pontefice «durante la giornata» aveva «alternato la preghiera al riposo».
Intanto si susseguono in tutto il mondo le iniziative di preghiera per la sua definitiva guarigione. Nel pomeriggio nell’Aula Paolo vi a guidare il rosario per questa intenzione sarà il cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani.
Il rosario guidato dal cardinale Farrell
Incessante la vicinanza dei fedeli. Tanti i messaggi dei bambini
di Isabella Piro