Bocconi, Milano

11 marzo 2025
Siamo nel 1962 a Milano. In una lettera recapitata all’arcivescovo Giovanni Battista Montini si trova questa personalissima confidenza: «Anch’io, quando sono stato studente, sono partito all’assalto della vita, quasi con la certezza di poter essere, da solo, l’artefice del mio destino. Poi ho imparato che v’era qualche Artefice più grande, al quale dovevo tutto». Non si tratta di parole che vengono dai tradizionali contesti ecclesiali, ma dall’interno di un Ateneo sorto sessant’anni prima, espressione della borghesia laica del capoluogo lombardo. A scrivere è, infatti, il cavaliere Furio Cicogna, in quegli anni presidente dell’Università Bocconi. Giunge così al futuro Paolo vi un desiderio e l’iniziativa — prontezza ambrosiana nel tradurre le intuizioni in realtà — di istituire la rettoria ...
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