In piazza San Pietro preghiere a Maria

Anche ieri sera, 9 marzo, prima domenica di Quaresima, in tanti si sono ritrovati in piazza San Pietro per invocare la guarigione del Papa, ricoverato in ospedale dal 14 febbraio scorso. «E non sono solo i cristiani a farlo, anche i fedeli di altre religioni e perfino molti non credenti uniscono i loro cuori attorno a Papa Francesco», ha detto il cardinale prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, José Tolentino de Mendonça, che ha guidato la recita del rosario dal sagrato della basilica Vaticana, accompagnato da cardinali, presuli, prelati, sacerdoti, religiosi e religiose della Curia romana e della diocesi di Roma, e da centinaia fedeli, che come ogni sera dal 24 febbraio, si ritrovano alle 21 per pregare insieme per la sua salute.
«Le nostre preghiere e il nostro affetto gli siano vicini», ha aggiunto il porporato portoghese auspicando che «allo stesso tempo diventiamo sempre di più disponibili ad accogliere il Magistero della fragilità e della sofferenza che stiamo ricevendo in questo momento dal Santo Padre». È un Magistero “prezioso”, ha proseguito, e «ci responsabilizza nell’accompagnamento e nella cura dei malati, dei poveri e di tutti coloro che soffrono». Poi l’affidamento a Maria, «custode e maestra della speranza rimasta fedelmente ai piedi della croce di Gesù»: Lei «ci insegni l’arte di condividere fraternamente il peso della croce».
Quindi il porporato ha introdotto la meditazione dei misteri gloriosi. Davanti all’immagine di “Maria Madre della Chiesa”, la recita del Salve Regina, terminate le Litanie lauretane. E l’acclamazione conclusiva a «Maria Santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine». Infine, come di consueto, il canto Oremus pro Pontifice nostro, e il congedo con la benedizione sull’assemblea.
La sera precedente, sabato 8, in piazza San Pietro, era giunta l’eco della preghiera levatasi per la salute del Pontefice da un’altra piazza. «Sotto il motto “L’amore si paga con l’amore», venerdì 7 a Buenos Aires e nella sua cattedrale, «molte persone» si erano «raccolte in preghiera per Papa Francesco», aveva riferito il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, guidando il rosario sul sagrato della basilica Vaticana. «Uniamoci nella preghiera con gratitudine, speranza e amore, affidando alla misericordia di Dio la sua salute» aveva aggiunto il porporato gesuita, nella certezza «dell’intercessione della Beata Vergine Maria, che illumina il nostro cammino come segno di consolazione e sicura speranza».
«Con lo sguardo rivolto a Gesù, affidiamo il nostro amato Santo Padre Francesco alla materna protezione di Maria, Madre della Chiesa», aveva esortato poi il cardinale Czerny prima di dare inizio alla preghiera mariana delle 21 per la tredicesima serata consecutiva. Dopo l’orazione introduttiva, erano stati meditati i misteri gaudiosi.