Quella sosta orante

di Fabrizio Peloni
«All’ingresso in Vaticano, dinanzi alla Domus Sanctae Marthae, l’intera comunità di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci si è fermata in preghiera per invocare la pronta guarigione di Papa Francesco: un gesto di affetto e vicinanza al Santo Padre». Questo secondo il trinitario Lai Xuan Lang uno dei momenti più toccanti vissuto domenica scorsa, 2 marzo, dai fedeli della sua parrocchia durante il breve pellegrinaggio giubilare verso la basilica Vaticana. «È stato un intenso momento di fede e di comunione ecclesiale, rafforzando il legame della comunità parrocchiale — la più vicina a San Pietro — con la Chiesa universale in questo anno giubilare» ha affermato il giovane parroco vietnamita.
Dopo la messa parrocchiale delle 10.30, il sacerdote, accompagnato dal viceparroco e da altri preti collaboratori, ha guidato il corteo composto da bambini e ragazzi con i loro catechisti, oltre che da alcune religiose e numerose famiglie. Tutti insieme hanno percorso il tragitto fino all’ingresso del Perugino. Subito dopo proprio davanti Casa Santa Marta si è svolto il momento di preghiera per il Pontefice ricoverato in ospedale.
Dopodiché i pellegrini hanno varcato la Porta Santa di San Pietro; quindi dinanzi all’altare della Confessione, in un clima di profonda spiritualità, hanno recitato il Credo, il Padre Nostro e l’Ave Maria, offrendo le loro preghiere per le intenzioni del Pontefice e ancora una volta per la sua salute. A conclusione del momento di raccoglimento, il parroco ha impartito la benedizione con la Croce del Giubileo.
«Aver contemplato la gioia e la fede di ogni famiglia, di ogni parrocchiano, ma particolarmente il sorriso pieno di gioia e di novità dei nostri bambini e ragazzi è stato un gustare ciò che rappresenta questo Giubileo: la Speranza!». Così suor Rosita e suor Sabina, suore della Purificazione di Maria Santissima, hanno descritto l’esperienza vissuta, aggiungendo che d’ora in poi «possiamo fare memoria di essa e avere anche un’immagine per il ritornello che spesso sentiamo e cantiamo nelle celebrazioni eucaristiche: “Il tuo popolo in cammino / Cerca in te la guida / Sulla strada verso il regno / Sei sostegno col tuo corpo / Resta sempre con noi o Signore”».
«Nell’attraversare la Porta Santa il cuore di ciascuno di noi si raccoglie nella propria coscienza; ma allo stesso tempo avere condiviso con i sacerdoti e con l’intera comunità parrocchiale un tale passaggio, ha rappresentato un momento di raccoglimento più alto nel quale ognuno di noi ha abbandonato la frenesia della vita quotidiana in favore del raccoglimento», ha confidato una giovane mamma, raccontando la «splendida esperienza che tutti i nostri bambini impegnati nella preparazione del Sacramento della Prima Comunione serberanno nei loro cuori per sempre».
«Varcare quella soglia con la mia famiglia e il pensiero di aver portato per mano i miei figli, trasmettendo loro il testimone della Speranza, ha riempito il mio cuore di padre e di marito, facendomi sentire tutt’uno con la Chiesa», ha aggiunto un papà, visibilmente commosso.
Infine una catechista, ha sottolineato come il «Giubileo sia un'opportunità per avvicinarci a Dio, per cambiare e per migliorare con il suo santo aiuto», e in questo ha evidenziato ancor più la valenza di attraversare la Porta Santa con «i miei bambini, i miei ragazzi, insieme a loro che sono le persone che più amo al mondo. Sentire che quel gesto rappresenta l’inizio di un cammino per avvicinarci sempre di più a Dio, per essere sempre di più come Lui ci vuole, per amare sempre di più come ci ha insegnato Lui, per essere sempre più una famiglia».