
04 marzo 2025
di Simone Caleffi
«La nostra speranza nel Dio immortale e onnipotente è a sua volta immortale e ci rende invincibili. Soprattutto nella divina liturgia, affidiamo tutta la nostra vita e la nostra speranza a Cristo. E gli chiediamo di renderci degni di riceverlo in noi: ricevere lui, che è la “comune speranza” di tutti i credenti. La nostra speranza, il Cristo, domina l’assemblea liturgica “in uno stesso luogo” (Atti, 2, 44). Questa assemblea è “una sola preghiera, una sola supplica, una sola mente, una sola speranza nella carità, nella gioia purissima che è Gesù Cristo, del quale nulla è preferibile”». Citando la lettera di sant’Ignazio di Antiochia ai cristiani di Magnesia, Gregorio Chatziemmanouil, nel suo Pane e vino immortali. Iniziazione all’Eucaristia e alla Comunione ...
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