· Città del Vaticano ·

Alla luce dell’ironia manzoniana

L’andirivieni dell’oste
e le polpette

 L’andirivieni dell’oste e le polpette  QUO-050
01 marzo 2025
di Gabriele Nicolò L’ironia manzoniana fiorisce anche intorno alle figure minori dei Promessi Sposi, sebbene sia doveroso precisare che per il Gran Lombardo non esistono soggetti comprimari, perché ciascuno svolge un ruolo funzionale all’economia del romanzo nutrito di una sensibilità cristiana tale, per virtù di coerenza, da non lasciare ai margini nessuno. Si staglia allora in un episodio breve ma graffiante nella sua incisività rappresentativa il profilo dell’oste, alla cui locanda si reca Renzo prima della «notte degli imbrogli» (quando si tenterà, invano, di contrarre tra lui e Lucia, sotto l’egida di Agnese, un matrimonio clandestino officiato dal «pover’uomo» don Abbondio). L’oste, da «navigato commerciante», ha fiutato la situazione. Vede Renzo e vede ...

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