La solidarietà

Un pusillus grex, ma la cui preghiera per la salute di Papa Francesco è forte e incessante da giorni: così è la Chiesa in Cambogia, nelle parole del vescovo Olivier Schmitthaeusler, vicario apostolico di Phnom Penh. «Quando abbiamo saputo del ricovero in ospedale del Santo Padre il 14 febbraio, abbiamo iniziato a pregare — afferma ai media vaticani —. E quando abbiamo visto i vari bollettini medici e la preoccupazione crescente, abbiamo inviato un breve messaggio di preghiera e di sostegno al Santo Padre a nome della Chiesa in Cambogia, la piccola Chiesa che il Pontefice ama e tiene nel cuore».
Il 24 febbraio, inoltre, prosegue il presule, «abbiamo organizzato un momento di preghiera nello stile di Taizé», la comunità ecumenica internazionale fondata in Francia nel 1940 da Frère Roger. Lo stile di preghiera di Taizé si è affermato in Cambogia a partire dal 1991 e ogni anno tre giovani del Paese asiatico si recano nella comunità per un periodo di tre mesi. «Questa preghiera, fatta di silenzio e canto meditativo — spiega il presule missionario —, è un vero e proprio invito alla lode e ci ha aiutato molto nell’annuncio del Vangelo soprattutto ai giovani». «La veglia di preghiera per il Papa, davanti al Santissimo Sacramento — aggiunge —, è stata bellissima e molto emozionante, con tante intenzioni per il Santo Padre. Ho invitato tutte le comunità del vicariato a continuare questa preghiera, sia a livello personale che comunitario». Nella serata di oggi, 28 febbraio, la preghiera di Taizé verrà rinnovata «in occasione di un pellegrinaggio “Sulla strada della speranza” che duecento giovani compiranno sulle colline di Mondol Kiri», afferma il presule.
La preoccupazione per la salute del Pontefice è stata condivisa anche dai buddisti: «Qualche giorno fa — sottolinea ancora il vescovo — purtroppo abbiamo perso il responsabile della catechesi del vicariato, Joseph Vong, che era anche incaricato delle relazioni interreligiose. Diversi gruppi buddisti, insieme a molti monaci, sono venuti a rendere omaggio al defunto. Io ho condiviso con loro le nostre preoccupazioni per la salute del Santo Padre e i buddisti mi hanno assicurato la loro intercessione per la salute del Pontefice».
Monsignor Schmitthaeusler anticipa poi che, insieme ai buddisti e al Dicastero per il Dialogo interreligioso, il vicariato apostolico sta organizzando per la fine di maggio «un colloquio sul dialogo, la riconciliazione e la pace tra cristianesimo e buddismo» nel Paese del sud est asiatico.
Inoltre, in seguito al viaggio apostolico di Papa Francesco in Corea nell’agosto 2014 per la sesta Giornata della gioventù dell’Asia, e dopo la visita “ad limina” dei vescovi cambogiani nel gennaio 2017, è stato avviato il processo diocesano per la proclamazione del martirio di 35 vittime dei Khmer rossi. «Attualmente abbiamo quattordici candidati, servi di Dio, per i quali si sta preparando la causa per la beatificazione», spiega ancora il presule.
«Preghiamo affinché Papa Francesco si riprenda rapidamente — conclude —. La piccola Chiesa in Cambogia è certamente nel cuore del Papa, e siamo felici di poter continuare a pregare per lui, insieme ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose e a tutti i cristiani».