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Nel Salento

Una casa che non chiude mai

 Una casa che non chiude mai  ODS-029
01 marzo 2025

di Benedetta Capelli

«Uno spazio visibile in cui incarnare, vivere e testimoniare quella carità evangelica che anima e rende bella la vita». Quello spazio, dal 29 gennaio, ha un nome ed è il dormitorio femminile che si trova all’interno della Casa della Carità San Giuseppe in via Leonardo da Vinci n. 21 a Melissano, in provincia di Lecce. Ad inaugurarlo il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, giunto dal Vaticano in Puglia per l’occasione. Il parroco della chiesa della Beata Vergine Maria del Rosario, don Oronzo Stefanelli, aveva in cuor suo un sogno, maturato durante la pandemia, un tempo certamente doloroso, ma anche fruttuoso per mettere in ordine i pensieri e i desideri. Con il tempo quel sogno, grazie ai fondi diocesani, all’otto per mille e ai contributi di tanti benefattori melissanesi, è diventato un approdo sicuro per le donne vittime di tratta e di violenza.

«È una goccia — sottolinea don Oronzo Stefanelli — che speriamo contribuisca a diminuire quei pericoli a cui alcune donne sole possono essere soggette: lo sfruttamento, l’esclusione sociale e la conseguente devianza». La pandemia, in effetti, ha esasperato certe realtà. Nel basso Salento ha generato più povertà, più disoccupazione, più lavoro nero e in questo contesto la delinquenza comune e la criminalità organizzata hanno trovato terreno fertile. La Chiesa ha fatto il suo, rispondendo ai bisogni delle persone del luogo e di tanti extracomunitari fuggiti da guerre e violenze.

In un tempo di ristrettezze si è comunque deciso di ristrutturare uno stabile della parrocchia ormai in disuso, aperto il 6 maggio 2023 e diventato la Casa della Carità San Giuseppe. «Iniziava a realizzarsi quel sogno — racconta il parroco — affidato a colui che è il custode di ogni famiglia, di ogni casa, di ogni progetto che mette in movimento la carità, San Giuseppe». Una casa che ospita la Caritas parrocchiale, una piccola cappella per l’adorazione eucaristica, un centro di primo ascolto, ma anche un luogo per la distribuzione di alimenti e di vestiario. È allora che soffia il vento della carità e si pensa così, insieme alla diocesi di Nardò–Gallipoli, di sistemare il primo piano dove si trovano 4 camere con bagno.

L’intento futuro è di porre attenzione alla formazione dei minori che alloggeranno nella struttura per evitare la dispersione scolastica, cercando di fare rete tra le associazioni locali impegnate nella promozione sociale, lavorativa, culturale. Il cardinale Krajewski ha portato da Santa Marta un portachiavi che gli è stato donato dal Papa per aprire il dormitorio «e non chiuderlo mai più».