· Città del Vaticano ·

DONNE CHIESA MONDO

Donne di valore

 Donne di valore  DCM-003
01 marzo 2025

Una donna di valore, chi la troverà? A fine gennaio alla Biblioteca apostolica vaticana di donne forti e virtuose ce n’erano diverse. E come nel poema biblico [ Proverbi 31,10-31], capaci di segnare la differenza, stimate, aperte ai segni dei tempi. Influenti, strategiche per i risultati conseguiti nei campi in cui operano, orizzonti ampi che hanno un substrato comune: il bene degli altri. Suore. Donne religiose, le cui vite raccontano storie di importanti imprese femminili, preparate, impegnate, come ha fatto notare Jane Wakahiu, delle Piccole Sorelle di San Francesco, nata a Nairobi e cresciuta in un piccolo villaggio rurale del Kenya, oggi vicepresidente associata delle operazioni del programma e responsabile dell'iniziativa delle suore cattoliche presso la Conrad N. Hilton Foundation.

Venute da tutto il mondo, partecipavano a una conferenza globale organizzata per il Giubileo dal Dicastero della Comunicazione nel salone Sistino magnificamente decorato. L’affresco sul Concilio di Nicea, il primo ecumenico della storia della Chiesa di cui quest’anno corre il 1700° anniversario, aveva una sua suggestione particolare.

Ad un certo punto allo stesso tavolo c’erano Abby Avelino, filippina, delle Domenicane di Maryknoll, da due anni coordinatrice internazionale della rete anti-tratta Talitha Kum e la salesiana Alessandra Smerilli, italiana, economista, da quattro anni segretaria del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale -allora, nel 2021, il più alto grado mai raggiunto da una donna nella gerarchia della Curia vaticana- e prima donna a ricoprire il ruolo di Consigliere dello Stato della Città del Vaticano. Accanto a loro Helen Alford, domenicana, inglese, laurea in ingegneria gestionale e dal 2023 presidente della Pontificia Accademia di Scienze sociali e Nathalie Becquart, saveriana francese, dal 2021 sotto segretaria al Sinodo dei vescovi. Poi Norma Pimentel e Rosemary Nyirumbe, due che la rivista americana Time ha inserito negli ultimi anni tra le 100 donne più influenti del mondo. Pimentel è la missionaria messicana-americana che al confine con il Messico spende la sua vita in aiuto dei migranti. Nyrumbe, ugandese della congregazione delle Suore del Sacro Cuore di Gesù, è la suora che ridà dignità alla bambine soldato dell’Africa centrale, già nominata nel 2007 dalla Cnn eroe dell’anno.

Donne capaci di sovvertire consuetudini. Così dopo il coffee break ecco al tavolo Dominic Dipio, professoressa alla Makerere University in Uganda e Mumbi Kigutha, nata in Kenya, sorella del Preziosissimo Sangue di Dayton-Ohio, ora presidente dell’associazione no profit Friends in Solidarity. E ancora la comboniana Paola Moggi, italiana, giornalista, una vita in Africa. E la paolina Rose Pacatte, americana, critica cinematografica, multimediale e Lismy Parayl Chandy, indiana, della congregazione delle madri del Carmelo, regista, affettuosamente soprannominata Camera Nun, ma lei dice «sono una suora carmelitana non una suora telecamera».

Dopo il lunch subentrano Neusa Santos, brasiliana, della Clar, la Confederazione dei religiosi e delle religiose di America Latina e Caraibi, e Vassa Larin, ortodossa, russa naturalizzata americana, docente universitaria di storia della Chiesa, e Nina Krapic, della Direzione Teologica-pastorale del Dicastero per la Comunicazione, guidata da Nataša Govekar.

Parlando di comunicazione, a Dominic Dipio, che ha studiato alle Pontifica università Gregoriana e si occupa di Cinematografia, si deve la citazione del proverbio africano, condiviso da tutte le presenti: «finché il leone non imparerà a raccontare la sua storia, sarà il cacciatore a raccontarla, e avrà sempre la parte migliore». Piccolo monito.