· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione

Il diavolo e la civiltà moderna

 Il diavolo  e la civiltà moderna  QUO-048
27 febbraio 2025

di Leonardo Sapienza

Un autore ha scritto che «il demonio non può nulla sulla volontà, pochissimo sull’intelligenza, e tutto sulla fantasia» (Huysmans). Lo leggiamo nel Vangelo: il diavolo cerca di far cadere, di tentare Gesù. Immaginarsi se non fa di tutto per far cadere anche noi!

Ammettere di essere tentati equivale ad ammettere di essere uomini. Gesù respinge le tentazioni con la Parola di Dio. E noi? Scrive l’Imitazione di Cristo: «Le tentazioni, anche se gravi e moleste, sono spesso utilissime all’uomo, perché lo umiliano, lo purificano e lo ammaestrano»!

Noi oggi iniziamo il tempo della Quaresima, un tempo forte per verificare come viviamo la nostra fede, se la nostra vita spirituale è forte, o se cediamo volentieri alle tentazioni e al peccato.

Ci viene offerto questo tempo per ripulire il nostro cristianesimo da tante incrostazioni di superficialità, di apparenza. Per respingere i tanti compromessi, gli accomodamenti, i tradimenti del Vangelo. Un tempo per riscoprire le esigenze della Parola di Dio; per rifiutare una vita cristiana costruita su misura per noi.

Naturalmente tutto questo è possibile soltanto se abbiamo il coraggio di confrontarci con la Parola di Dio; se abbiamo l’umiltà di convertirci, di metterci in discussione. In tutto questo, il diavolo non se ne sta tranquillo! Quando vede tutto questo impegno, è allora che fa di tutto per farci desistere, per scoraggiarci.

È stato detto: «È molto stupido che la civiltà moderna abbia smesso di credere nel diavolo, dal momento che il diavolo è l’unica spiegazione della civiltà moderna» (Ronald Knox).


Il Vangelo in tasca

Domenica 9 marzo, i di Quaresima
Prima lettura: Dt 26, 4-10;
Salmo: 90;
Seconda lettura: Rm 10, 8-13;
Vangelo: Lc 4, 1-13.