· Città del Vaticano ·

«Gaza e tutto il mondo pregano per Lei»

 «Gaza e tutto il mondo pregano per Lei»  QUO-047
26 febbraio 2025

di Salvatore Cernuzio

«Caro Santo Padre, siamo quelli che erano presenti alla messa di oggi qui a Gaza. Fa molto, molto freddo, però vogliamo manifestarle la nostra gratitudine, la nostra vicinanza, la nostra preghiera. Tutto il mondo sta pregando per lei ed è molto riconoscente, e tutti desideriamo la sua salute». Infagottati in giubbotti e sciarponi, in fila sotto l’affresco della Sacra Famiglia che dà il nome alla chiesa, i parrocchiani di Gaza hanno inviato un video di meno di 40 secondi al Papa, per augurargli la pronta guarigione e assicurargli la preghiera in questo tempo difficile del ricovero al Policlinico Gemelli. Come potevano, d’altronde, il parroco Gabriel Romanelli e il suo popolo non stare vicino a quel Pontefice che dallo scoppio della guerra ha telefonato ogni sera alle 19, senza mai mancare un appuntamento? Video-chiamate di meno di un minuto per informarsi sulla salute, sulle condizioni di vita, su cosa avessero mangiato a cena o per scherzare con i bambini e inviare una benedizione. «Le auguriamo una buona salute, preghiamo per lei tutto il tempo», si sente dire nel filmato da un uomo anziano. Accanto a lui donne, bambini, disabili, le Missionarie della carità. Tutti insieme concludono in coro: «Dio la benedica tutto il tempo. Shukran!». Anche dalla sua stanza d’ospedale, Francesco ha chiamato il parroco e il suo vice, padre Yusuf Asad. Nei primi due giorni della degenza — nonostante le difficoltà di salute e un black out in tutta Gaza — sono state due le video-call che il Papa ha effettuato tramite lo smartphone di un collaboratore. Negli ultimi giorni, il Pontefice non era riuscito a mantenere l’impegno con gli amici di Gaza. L’ha fatto lunedì sera. «Una chiamata benedetta», la definisce il sacerdote argentino. «Siamo lieti e commossi nell’ascoltare la sua voce. Ci dà tanto conforto. È una grande gioia, anche in mezzo a tante prove, il fatto di sapere che, nonostante il suo delicato stato di salute, il Santo Padre continui a pensare e pregare per tutti e per la pace a Gaza».