La buona Notizia

di Marco Lodoli
Quante pagliuzze ci piace togliere dagli occhi degli altri, correggerli, metterli in guardia, criticarli, a volte benevolmente e a volte con durezza; quanto ci piace giudicare le debolezze altrui, montare in cattedra e dare lezioni di buon pensiero, buon comportamento, buona morale. «Perché questo è un tempo corrotto, tutti ad arraffare, a saziare il proprio egoismo, milioni di pagliuzze in milioni di occhi, che schifo!». E invece questo passo del Vangelo ci dice una cosa decisiva: impara a conoscerti, non giudicare spietatamente dal tuo balconcino il mondo che passa là sotto, ma guarda nella tua piccola stanza, guarda bene negli angoli, cerca di capire chi sei. È un invito alla consapevolezza individuale, a scoprire con attenzione e umiltà i propri difetti, i propri limiti, le proprie mancanze. Allora proveremo a cavarci il trave dal nostro occhio, ma soprattutto elimineremo ogni superbia: gli altri sono imperfetti esattamente come lo siamo noi stessi, tutti raccolti sotto il tendone del “Grande Circo Invalido”, per citare un mio piccolo libro, un circo che accoglie l’umanità intera, senza nessuna esclusione. Siamo costituzionalmente zoppicanti, vaghiamo lungo le brevi e confuse vie del tempo, e alla fine tutti quanti lasceremo la vita. Nessuno è migliore di nessuno, nessuno ha il diritto di scagliare la prima pietra o di sbeffeggiare l’occhio accecato dalla pagliuzza, dalla miopia innata, dalle lacrime di dolore. «Può un cieco guidare un altro cieco?», può un essere umano sentirsi superiore a suo fratello? No, non può e non deve, ma può e deve provare una profonda compassione per tutti quelli che si sono perduti, può amarli. I nostri alberi producono spesso frutta bacata, ma possiamo curarli e sperare che presto le albicocche e le susine saranno migliori. Sembra così assurda la vita nel Grande Circo Invalido, ma dobbiamo pensare che siamo tutti nella stessa carovana che avanza faticosamente — ma anche gioiosamente — sotto queste diecimila stelle. Non giudichiamo il nostro prossimo, aiutiamolo ad alzarsi e a riprendere il viaggio, incoraggiamolo ricordandogli che la strada può essere bella e ci può portare in un posto magnifico, se stiamo insieme e se ci diamo la mano, senza perdere tempo in minuzie e in pagliuzze.