· Città del Vaticano ·

«Le pietre d’inciampo» per attivare la memoria

Davanti al «qui...»
dell’ultima residenza

 Davanti al «qui...» dell’ultima residenza   QUO-046
25 febbraio 2025
di Silvia Gusmano C’è una foto che, trasmessa in televisione, ha fatto il giro della rete. Ritrae una donna anziana che, in una viuzza del centro storico di Torino, si appoggia al deambulatore che usa per camminare: prende dalla borsa un prodotto per lucidare e si mette a sfregare una pietra d’inciampo. Sono ormai centomila i piccoli blocchi di cemento rivestiti di ottone disseminati per l’Europa fuori delle case, delle scuole o in piazza — dipende da chi ricordano. Difficile non averle notate, per le strade delle nostre città, sebbene non siano affatto invadenti. Difficile non essersi chiesti, almeno distrattamente, cosa siano e cosa rappresentino. Su ogni targhetta, con qualche rara eccezione, sono riportate sempre le stesse informazioni nelle lingue dei diversi Paesi di appartenenza: «qui abitava», ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati