Il Giubileo

Quasi un migliaio tra soci, volontari e amici hanno partecipato al Giubileo del Circolo San Pietro sabato scorso, 22 febbraio, festa della Cattedra dell’apostolo. La celebrazione della messa si è svolta presso l’Aula delle Benedizioni del Palazzo Apostolico vaticano, dopo l’annuale Assemblea solenne del sodalizio.
Ha presieduto il rito l’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, che all’omelia ha ricordato: «Entrando dalla facciata centrale della basilica Lateranense, a destra, vicino alla Porta Santa, si trova quello che è chiamato uno strappo di affresco che rappresenta il Papa Bonifacio viii mentre indice il primo Giubileo della storia della Chiesa […]: era il 22 febbraio 1300, esattamente 725 anni fa!».
E anche la scelta della festa patronale non è una mera coincidenza, ma richiama il mistero dell’affidamento al principe degli Apostoli da parte di Gesù Cristo della Chiesa nella sua interezza. Nella circostanza il Circolo San Pietro ha pregato in particolare «per il Santo Padre Francesco che in questi giorni, ricoverato al Policlinico Gemelli, vive momenti di particolare sofferenza fisica. Riprendendo la frase degli Atti degli Apostoli: “dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per Pietro”, ci uniamo alla Chiesa intera ed all’umanità nell’implorare con la preghiera la guarigione del Papa, affinché lo Spirito Santo lo protegga per poter ancora parlare al cuore dell’uomo indicando la via che conduce alla salvezza eterna».
Nel suo pensiero spirituale, l’assistente ecclesiastico dell’antico sodalizio romano, monsignor Franco Camaldo, ha sottolineato l’unicità del momento, ponendo ai presenti tre domande: «Dobbiamo meglio comprendere chi siamo, dove siamo e cosa stiamo facendo! Chi siamo? Come Circolo San Pietro, eredi di 156 anni di storia fatta di preghiera, azione e sacrificio in unione con la Chiesa, il Papa e la Santa Sede in questa nostra amata Città di Roma, centro della Cristianità e luogo privilegiato per il martirio dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, al servizio dei più bisognosi. Dove siamo? Oggi — qui ed ora — in questo mondo a volte così surreale, ma anche per molti versi tanto ricco di fede, di generosità, di donazione, di disponibilità verso gli altri. Cosa stiamo facendo? Dobbiamo sforzarci continuamente per essere anche noi pellegrini di speranza, così come vuole il Papa, e continuare il compito avuto da tutti i Romani Pontefici alla donazione verso gli altri, conservando nel cuore la splendida definizione di Benedetto xvi di essere il braccio della carità del Papa verso i poveri».
Di «un momento di riflessione e celebrazione», ha parlato anche il presidente Niccolò Sacchetti, durante l’assemblea solenne che ha preceduto la messa, definendo la festa della Cattedra «un’occasione per riconoscere e apprezzare le benedizioni che abbiamo ricevuto e per rinnovare il nostro impegno verso gli altri».
Come ogni anno la relazione morale ha offerto utili spunti di riflessioni ai soci e dato contezza dei risultati dell’attività (tra gli altri, sono 41.000 i pasti caldi e 2.500 i pacchi alle famiglie bisognose nelle sole Cucine Economiche), ponendo l’accento sulla peculiarità del servizio offerto e sul privilegio di «poter condividere l’esperienza del Giubileo tutti insieme», ha scandito il presidente, rivolgendosi ai quasi 900 tra soci, volontari e amici presenti, «in un posto unico e significativo come l’Aula delle Benedizioni, ma soprattutto per il fatto che, attraverso il Circolo San Pietro, il Signore ci ha scelti per essere strumento, a volte inconsapevole, della sua speranza».
Lo Spazio Accoglienza attivo dalle 12 alle ore 17 del mercoledì, del sabato e della domenica presso la basilica romana di San Giovanni Battista dei Fiorentini è un luogo accogliente dove poter pregare, ristorarsi e riposare. Inaugurata prima dal cardinale vicario Baldo Reina e due giorni fa dalla ministra del Governo italiano per le disabilità Alessandra Locatelli, «confidiamo che quest’opera di carità sarà un punto di riferimento ancora di più negli anni a seguire per le famiglie romane che cercano un momento di sollievo dalle loro preoccupazioni e difficoltà», ha concluso il presidente.
Sono seguiti il giuramento dei soci effettivi e il conferimento dei distintivi dorati a quanti hanno compiuto venticinque e cinquant’anni di appartenenza e della medaglia dorata a un socio che ha raggiunto il sessantesimo di partecipazione alla vita dell’associazione.
Dopo la messa, i presenti hanno raggiunto l’ingresso della basilica Vaticana, attraversando l’aula della Benedizione, la sala Regia, la scala Regia, il braccio di Costantino, il Portico della basilica e la Porta santa, fino all’altare della Confessione dove è stata impartita la benedizione con la croce del Giubileo a tutti i presenti. Come ogni anno, la cerimonia è stata animata dalla Cappella musicale del Circolo San Pietro. (Marco Chiani)