· Città del Vaticano ·

Per il vicario apostolico di Benghazi lo sport può essere esperienza di speranza e unità

(Anche) uno stadio
per voltare pagina in Libia

 (Anche) uno stadio per voltare pagina in Libia  QUO-045
24 febbraio 2025

«Lo sport può aiutare a voltare pagina uscendo dall’oscurità del passato». Non ricorre a giri di parole monsignor Sandro Overend Rigillo, frate minore, vicario apostolico di Benghazi, in Libia, raccontando «l’esperienza profonda» vissuta — giovedì 20 febbraio — per l’inaugurazione del nuovo stadio internazionale nella sua città. «Ho pregato il Signore che questo messaggio di unione e comunione attraverso lo sport possa espandersi in tutto il mondo, soprattutto dove c’è la ferita della divisione» afferma.

L’inaugurazione dello stadio a Benghazi, fa presente, «ha portato un elemento di speranza e di entusiasmo soprattutto tra i giovani. Nei loro occhi, ma anche nei canti e negli applausi, ho visto proprio la tanto desiderata speranza, insieme con il senso della fraternità e dell’amicizia, la gioia da vivere in unione, in comunione con tutti sotto l’ombrello dello sport». Insomma il nuovo stadio assume un significato sociale che va oltre lo sport, divenendo quasi un simbolo di rinascita, unità e pace per il popolo libico. Per il vescovo «è un segno di benedizione, con uno sfondo sportivo, che consolida la dignità dei giovani e delle famiglie dopo l’oscurità del passato».

Invitato dalle autorità alla cerimonia — «nello stadio eravamo oltre 40.000» — il vicario apostolico di Benghazi confida di essersi commosso «per una pagina di speranza per il presente e il futuro della Libia: sì, voltiamo pagina!». In particolare, insiste sulle parole «gioia e speranza» che — è il suo auspicio — dovrebbero illuminare la strada «per camminare insieme avanti. Sì, la mia preghiera è che il Signore aiuti tutti a continuare questo cammino nella luce della speranza!». Anche attraverso l’esperienza sportiva. Il linguaggio dello sport è oggi la forma di espressione culturale più alla portata di tutti. Lo ha testimoniato anche, conclude il vescovo, la partita amichevole giocata tra ex star del calcio «arrivate da tutto il mondo». (giampaolo mattei)