· Città del Vaticano ·

Un mistero da decifrare L’educazione come domanda

 Un mistero da decifrare  L’educazione come domanda  QUO-042
20 febbraio 2025

di Andrea Monda

L’immagine di Gabriele Dell’Otto che domina questa pagina è stata scelta da Massimo Granieri e Franco Nembrini come «meravigliosa sintesi della questione educativa». Se l’educazione è anche un’introduzione alla vita, allora è meglio precisare quale sia la nostra visione della vita. Soprattutto in un momento storico che vede forti spinte riduzionistiche rispetto alla portata meravigliosa di quella cosa che chiamiamo “vita”. E questa è un’immagine che ci restituisce una visione della vita che non è mai un problema da risolvere ma un mistero da decifrare. Un mistero è più grande di un semplice enigma. Il paziente, quotidiano, lavoro di decifrazione del mistero porta con sé il valore ineliminabile della curiosità e dello stupore. Scrivono Nembrini e Granieri nel testo qui in pagina che «solo un bambino, cioè solo un uomo che abbia di nuovo la curiosità e lo stupore di fronte alle cose e senta il desiderio irrefrenabile di conoscere quella verità e di esserne in qualche modo partecipe». Una frase dello scrittore inglese C. S. Lewis lo dice in modo efficace: «Quando eri bambino facevi domande perché volevi conoscere la verità, torna bambino, domanda ancora».

Tornare bambini è anche l’invito di Gesù nel Vangelo. Forse in quell’invito c’è anche la richiesta di non perdere curiosità e stupore. Commentando il famoso passo della Prima lettera di Pietro (3, 15-16) Francesco sottolinea quella prontezza a rendere conto della speranza «a chiunque vi domandi», indicando come la testimonianza dei cristiani di per sé suscita interrogativi. «I cristiani», afferma il Papa, «non sono anzitutto quelli che “parlano” di Dio, ma quelli che riverberano la bellezza del suo amore, un modo nuovo di vivere ogni cosa. È l’amore vissuto a suscitare la domanda ed esigere la risposta: perché vivete così? Perché siete così?».

Parafrasando l’affermazione che il Papa ripete sin dai primi giorni del suo pontificato («Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono»), si potrebbe dire che «Dio non si stanca mai di rispondere, siamo noi che ci stanchiamo di domandare».