· Città del Vaticano ·

Dall’inizio dell’anno sono già oltre 130 i migranti che hanno perso la vita nel Mare Nostrum

Nel Mediterraneo
si continua a morire

 Nel Mediterraneo si continua a morire  QUO-042
20 febbraio 2025

«Dobbiamo fare di più per salvare vite». Lo ha dichiarato l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), commentando il tragico bilancio, diffuso ieri, delle persone morte nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno. Quelle accertate sono 125, di cui 103 nel Mediterraneo centrale, 13 nel Mediterraneo occidentale e 9 nel Mediterraneo orientale. Tanti altri, però, potrebbero essere i cadaveri di migranti senza nome inghiottiti dal Mare Nostrum, mentre provavano a raggiungere l’Europa. Un mare dunque, che continua a essere un cimitero per migliaia di persone, in continuità con i dati del 2024 (2.200 deceduti nel Mediterraneo, secondo l’Unicef).

Nell’indifferenza dei potenti della terra, sono migliaia coloro che perdono la vita nel tentativo di costruirsene una nuova. Tra questi anche i sei migranti morti, recuperati ieri al largo al largo di Selcuk, nella provincia di Izmir (Smirne), mentre altre 27 persone sono state tratte in salvo dalla Guardia costiera turca. Erano tutti a bordo di un gommone che si è ribaltato durante la traversata. Anche a largo delle coste italiane ieri sono state soccorse dalla capitaneria di porto 35 persone — tra cui una bambina di 4 anni — sbarcati a Pozzallo poco prima di mezzanotte. I migranti, provenienti da Siria, Pakistan, Bangladesh, Egitto, Eritrea e Sudan, erano partiti due giorni prima dalla Libia ed erano senz’acqua e senza cibo.