· Città del Vaticano ·

Il ministro Andrea Abodi a «Storie di sport. Athletica Vaticana racconta»

Nello stile «communiter»
per allenarsi alla vita

 Nello stile «communiter» per allenarsi alla vita  QUO-039
17 febbraio 2025

«Communiter» (e cioè «insieme») — la quarta parola aggiunta, ai Giochi di Tokyo, allo storico motto olimpico — dovrebbe essere declinata nel senso di «comunione» in tutti gli ambiti sportivi: ad alto livello e anche nella più semplice pratica quotidiana. Lo ha auspicato Andrea Abodi, ministro italiano per lo sport e i giovani, partecipando in diretta, giovedì 13 febbraio, alla quinta puntata del programma settimanale «Storie di sport. Athletica Vaticana racconta» su Radio Vaticana-Vatican News.

«Lo sport può e deve avere un ruolo determinante per costruire la pace se riacquista la sua funzione diplomatica che, purtroppo, si è oggettivamente indebolita» ha detto il ministro Abodi, rilanciandone «la capacità di strumento di dialogo, di confronto e non di scontro».

La parola «communiter» («è significativo che il motto olimpico sia in latino») ha un valore enorme come «indirizzo programmatico» ha insistito. Parliamo di «comunione tra le persone, di condivisione, di promozione di linee di collaborazione e partenariato nello sport: è evidente che da soli non si va da nessuna parte».

Nel libro «Giochi di pace. L’anima delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi» (edito dalla Libreria editrice vaticana, su iniziativa di Athletica Vaticana) Papa Francesco rilancia — ha affermato Abodi ricordando il suo contributo al volume — la visione sportiva fraterna proprio nello stile «communiter». E «le parole del Papa sono un riferimento chiaro: anche sulla via sportiva laica questa dimensione di comunione va applicata non solo nei grandi avvenimenti ma nella pratica semplice, quotidiana», alla portata di tutti. Perché «lo sport si fa sempre insieme: non solo nelle discipline di squadra ma anche in quelle individuali».

«Lo sport deve allenare alla vita e non solo alla prestazione» ha concluso Abodi. E «le vere medaglie da vincere attraverso lo sport sono l’inclusione e la coesione sociale, con la capacità di lenire le ferite del disagio sociale e il ricupero di luoghi abbandonati anche attraverso la riqualificazione degli impianti sportivi». (giampaolo mattei)