· Città del Vaticano ·

“Le vene dell’Ostia” di Fernando Acitelli

«Perché cerco una chiesa quando piove?»

 «Perché cerco una chiesa quando piove?»  QUO-038
15 febbraio 2025
di Ignazio Gori Il rigore metrico e scientifico che Fernando Acitelli (Roma, 1957) ha sempre usato per scrivere le sue poesie, nella sua ultima silloge “Le vene dell’Ostia” (Ignazio Pappalardo Editore, prefazione di Carlo D’Amicis, pp. 150, euro 18), confluisce in un bisogno di intima preghiera, parallelo ad uno sguardo di un acuto osservatore. Instancabile camminatore, conoscitore di ogni pietra, amica e confidente, il poeta descrive le chiese di Roma, ognuna con la propria unica atmosfera, mescolando il passato storico al presente come pretesto per svelare gli scorci del suo stesso universo sentimentale; un mondo interiore totalizzante, che quasi non permette di travalicare i confini della Città Eterna. Le chiese ho affrescato col mio passo./Ogni sera avevo appuntamento con l’ultima madonnina, in fondo. C’è lo sgomento ...

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