Non un «tappabuchi»

14 febbraio 2025
«Vorrei parlare di Dio non ai limiti, ma al centro, non nelle debolezze, ma nella forza, non in relazione alla morte e alla colpa, ma nella vita e nel bene dell’uomo. È al centro della nostra vita che Dio è aldilà. La Chiesa non sta lì dove vengono meno le capacità umane, ai limiti, ma al centro del villaggio. (…) Dio non è un tappabuchi, non deve essere riconosciuto solo ai limiti delle nostre possibilità, ma al centro della vita. Dio vuole essere riconosciuto nella vita, e non anzitutto nel morire; nella salute e nella forza, e non anzitutto nella sofferenza; nell’agire, e non anzitutto nel peccato. La ragione di tutto ciò sta nella rivelazione di Dio in Gesù Cristo. Egli è il centro della vita»
(Lettere del 30 aprile e 29 maggio 1944).
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