L’impegno della Santa Sede

New York, 13. Solidarietà, inclusione sociale, coesione sociale, famiglia: questi i temi trattati dall’arcivescovo Gabriele Caccia, Osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, nel suo intervento alla 63ª sessione della Commissione per lo sviluppo sociale.
La solidarietà — ha detto il presule — è «fondamentale per il perseguimento dello sviluppo sociale e di quello sostenibile. La solidarietà è un impegno attivo per il bene comune, basato sulla natura sociale intrinseca della persona umana e sulla pari dignità data da Dio a tutti». Essa si realizza «solo nella misura in cui abbraccia tutti i membri della famiglia umana. Coloro che vivono in povertà — ha aggiunto — lottano per soddisfare i propri bisogni primari. Si trovano in situazioni vulnerabili, come gli anziani, i nascituri, i disabili e sono esclusi da una “cultura dello scarto”».
Caccia, inoltre, ha ricordato che «sebbene siamo interconnessi, il nostro mondo è sempre più frammentato, a causa della polarizzazione e della perdita di fiducia sia nelle istituzioni che nei concittadini. Rispondere a queste sfide richiede un rinnovato impegno a lavorare insieme per il bene comune». In questo contesto è essenziale rafforzare la coesione sociale. «Al centro di ognuno di questi temi c’è la famiglia». Essa «è una scuola di umanità più profonda e, come sottolinea Papa Francesco, è il primo luogo dove si vivono e si trasmettono i valori dell’amore e della fraternità, dell’unione e della condivisione, dell’attenzione e della cura per gli altri. La Santa Sede resta fermamente impegnata — conclude — a rafforzare la solidarietà, l’inclusione sociale e la coesione sociale al servizio del bene comune e dello sviluppo umano integrale di ogni persona umana».