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Videomessaggio del Papa al Festival di Sanremo

La musica è strumento di pace Le guerre distruggono i bambini

 La musica è strumento di pace  Le guerre distruggono i bambini  QUO-035
12 febbraio 2025

di Salvatore Cernuzio

Nella platea del teatro Ariston è calato il silenzio delle grandi sorprese quando, poco prima delle 22, il conduttore e direttore artistico del festival di Sanremo 2025, Carlo Conti, ha annunciato la “presenza”, in mezzo ai cantanti in gara e agli invitati speciali, di un ospite inedito: il Papa. Con un video, non previsto nella scaletta, registrato nel suo appartamento di Casa Santa Marta, Francesco si è collegato con il pubblico della 75a edizione della nota kermesse della canzone italiana per ricordare l’importanza della musica e del messaggio che essa può veicolare. Un messaggio di “pace”, come quello intonato subito dopo dalle artiste israeliana Noa e palestinese Mira Awad, invitate a duettare in ebraico, arabo e inglese sulle note dell’indimenticata Imagine di John Lennon.

«La musica è bellezza — ha commentato il Pontefice —, la musica è strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli».

Primo Papa a intervenire al Festival di Sanremo, Jorge Mario Bergoglio ha quindi attinto a un ricordo personale, quello della mamma Regina Maria che, ha detto, «mi raccontava e mi spiegava alcuni brani di opere liriche facendomi conoscere il senso di armonia e i messaggi che la musica può donare».

Un altro ricordo, custodito «nel cuore», il Papa ha voluto poi condividerlo sul palco di Sanremo: la Giornata mondiale dei bambini celebrata nel maggio 2024 allo Stadio Olimpico di Roma, condotta dallo stesso Conti. Un «bellissimo momento», con la presenza di migliaia di bimbi di ogni parte del mondo. Ed è sui «tanti bambini che non possono cantare» che Francesco ha richiamato l’attenzione dell’Italia e del mondo: tanti bambini che «non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto». E ha aggiunto: «Le guerre distruggono i bambini. Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta».

«Quello che desidero di più», ha confidato il Papa, è «vedere chi si è odiato stringersi la mano, abbracciarsi e dire con la vita, la musica e il canto: la pace è possibile!».

«Oggi tu lo stai facendo e lo stai facendo dire attraverso la musica», ha detto rivolgendosi direttamente a Carlo Conti. E a tutti i presenti Francesco ha lasciato il suo augurio: «Cercate di vivere delle belle serate». Infine ha salutato «tutti coloro che sono collegati, specialmente le persone che soffrono» e ha espresso la speranza che «la buona musica possa raggiungere il cuore di tutti. La musica può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme, con un linguaggio comune e di comprensione facendoci impegnare per un mondo più giusto e fraterno».

Le parole del Papa sono state accolte da un fragoroso applauso dal palco alla platea, con il pubblico alzatosi in piedi. Carlo Conti aveva introdotto la sorpresa video spiegando di aver scritto al Pontefice per metterlo al corrente di «questo momento dedicato alla pace», il duetto di Noa e Mira Awad. «È una persona che è nel cuore di tutti noi e che alza spesso la voce, grida al mondo per richiamare la pace. Io ho scritto se poteva mandare un suo pensiero per introdurre questo momento, ha fatto qualcosa di più...», ha detto il presentatore. E per due volte ha ripetuto «grazie Santo Padre» al termine del filmato.