Il Summit mondiale sui diritti dei bambini
«Vorremmo un mondo

di Benedetta Capelli
Tante mani colorate impresse su un foglio bianco con un messaggio importante all’interno. La consegna della lettera da parte di dieci bimbi è il prologo del Summit mondiale sui diritti dei bambini. Avviene nella sala dei Sediari, antistante la Clementina, del Palazzo apostolico vaticano, dove Papa Francesco di lì a poco consegnerà ai relatori di tutti e cinque i continenti le linee guida per discutere della condizione dell’infanzia di oggi.
Incontro poi introdotto da padre Enzo Fortunato, presidente del Pontificio comitato per la Giornata mondiale dei bambini. Da lui il sostegno al Pontefice «per salvaguardare il più importante giacimento di amore, di speranza e di vita». Dal vice presidente del Comitato, Aldo Cagnoli, l’invito quindi ai relatori a compiere le azioni che renderebbero orgoglioso il bambino che è in ognuno di loro.
Quelle manine sulla lettera consegnata sembrano dire: “fermatevi” e in effetti il richiamo alla guerra è contenuto nel testo della lettera; dicono “grazie” per l’ascolto che da sempre Francesco offre; dicono “siamo diversi” ma insieme si può cambiare.
«Caro Papa Francesco — si legge — ti scriviamo a nome dei bambini di tutta la Terra, ti vogliamo ringraziare perché ti preoccupi per noi e per il nostro futuro, ci vuoi bene e ci proteggi». Nelle parole dei più piccoli c’è anche il “grazie” al Papa perché ascolta le loro domande e si prende il tempo per rispondere, «come nella Giornata mondiale dei Bambini, quel giorno, abbiamo imparato tante cose ed è stato bello sentire e capire quello che ci dicevi». È in quella occasione — articolata in due appuntamenti nel maggio scorso, il 25 allo Stadio Olimpico di Roma e il 26 il piazza San Pietro — sottolineano, che «abbiamo capito che tu vuoi il nostro aiuto per cambiare il mondo: come è adesso a te non piace e non piace neanche a noi! Troppi bambini soffrono per la fame, per la guerra, per il colore della pelle diverso, per i disastri ambientali».
Un mondo così va cambiato, deve diventare più giusto, «senza divisioni tra i popoli, tra ricchi e poveri, tra giovani e anziani». Un mondo pulito perché si salvi la terra, «un mondo per tutti, nessuno escluso!» dove tutti i bambini possano «crescere bene, studiare, giocare, vivere sereni».
Arriva poi la loro richiesta più sentita: la pace! «Non vogliamo vivere in un mondo con la guerra. La guerra non si deve fare, non serve a niente: distrugge, uccide e rende tutti più tristi ma questo, ancora, certi grandi non lo sanno!». La schiettezza dei bambini mette a nudo le brutture del cuore umano ma in loro c’è sempre spazio per la speranza, soprattutto per un mondo che sia colorato di amicizia, rispetto e con l’aiuto di Papa Francesco i bambini chiedono che ci sia «un futuro bello per tutti! È difficile? Ma se tu ci aiuti diventa più facile!».
L’incontro si conclude con il dono di disegni colorati portati dai piccoli legati a istituti cattolici di Roma, comunità indonesiana, scuole della pace di Sant’Egidio e cooperativa sociale Auxilium. In uno di essi si legge: «La pace vince su tutto»; in un altro, in cui l’arancio e il blu dominano, si vede una barca, una di quelle cariche di bambini migranti di cui spesso hanno sentito parlare; bimbi come loro in cerca di un approdo sicuro, in cerca di calore, di una casa e di un domani in cui i loro diritti non siano negati.